Un carico di moto rubate era pronto per partire per l’Africa
Nel pomeriggio di ieri i Carabinieri del Comando Stazione di Solarino a termine di un’attività info-investigativa hanno proceduto al fermo delle seguenti persone per associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione di materiale provento di furto: MELLIFORO Giuseppe, catanese, classe 1966, pregiudicato con precedenti per associazione mafiosa; AKNAMAH Joseph, ghanese, classe 1995 residente a Novara, incensurato; MUMUNI Ismael, ghanese, classe 1980, residente a Floridia, con precedenti di polizia; NUHU Inusah, ghanese, classe 1990, residente a Catania,, con precedenti per ricettazione.
In particolare i Carabinieri di Solarino, a seguito di diversi servizi di osservazione, controllo e pedinamento, finalizzati a monitorare gli spostamenti dei 4 fermati, hanno scoperto due depositi, uno a Solarino e l’altro a Floridia, al cui interno erano nascoste complessivamente 32 moto, la maggior parte di grossa cilindrata, tutte provento di furto, nonché numerose parti meccaniche di moto, dalle quali sono state asportati il numero del telaio per impedire i risalire ai legittimi proprietari, nonché decine di elettrodomestici, televisori e computer, tutti avvolti con pellicola per imballaggi. Inoltre l’attività d’indagine ha permesso di scoprire che il MELLIFORO, a bordo di un furgone, faceva la spola tra Solarino, Floridia e Catania, trasportando la refurtiva che poi veniva depositata nei magazzini. Tutto il materiale era stato sapientemente occultato con sacchi contenenti indumenti, scarpe e scatolette di tonno, in quanto l’obiettivo dei fermati era quello di caricare tutta la refurtiva su un container che in brevissimo tempo sarebbe partito alla volta dell’Africa.
L’intera refurtiva, del valore di circa 300.000 €, è stata sequestrata così come un furgone che veniva utilizzato dall’italiano per gli spostamenti tra Solarino e Floridia e per Catania. I 4 fermati sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Cavadonna così come disposto dall’Autorità Giudiziaria di Siracusa. Sono in corso ulteriori indagini per definire ulteriormente tutta la vicenda nonché per risalire ai proprietari delle moto.
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