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Siracusa. Sgominata banda dedita alle rapine in banca, otto gli arrestati dalla Polizia

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Siracusa. Sgominata banda dedita alle rapine in banca, otto gli arrestati dalla Polizia
02 dicembre
14:54 2015

Siracusa – Dalle prime ore odierne, Agenti della Polizia di Stato, in servizio alla Squadra Mobile della Questura di Siracusa, coadiuvati dai colleghi dell’omologo Ufficio catanese, hanno eseguito otto fermi di indiziato di delitto a carico di altrettanti soggetti accusati di quattro rapine a istituti bancari avvenute nella seconda metà dell’anno in corso.

Le misure, emesse dalla Procura della Repubblica di Siracusa e coordinate dal Pubblico ministero Roberto Campisi, scaturiscono da un’intensa attività investigativa esperita a seguito di alcuni colpi messi a segno presso degli istituti di credito di Cassibile a Siracusa, Lentini quando sono stati chiusi in una stanza sia i dipendenti sia i clienti e Palazzolo Acreide e la tentata rapina a Capo d’Orlando, dal mese di settembre al novembre scorso. L’operazione è stata denominata “Settemassi” dal termine convenzionale utilizzato dai malviventi per confermare di essere pronti all’intervento malavitoso: “dobbiamo prendere il Settemassi”.

Gli arrestati dovranno rispondere di aver costituito una stabile organizzazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine in danno di banche e sono stati identificati in Salvatore La Rosa (classe 1965) residente a Palazzolo Acreide, Gaetano Calcò (classe 1966) residente a Villasmundo, frazione di Melilli, Francesco Conti Taguali (classe 1988) domiciliato a Villasmundo, Giuseppe Lucio Giuffrida (classe 1986) residente a Catania, Antonino Grasso (classe 1955) residente a Catania, Antonino Russo (classe 1984) residente a Catania, Massimo Catania (classe 1970) residente a Catania, Michelangelo Zito (classe 1955) residente a Catania.

Bottino non ingente e di poche migliaia di euro, considerato che gli arrestati non hanno potuto prelevare una somma maggiore solo per il meccanismo che impedisce l’apertura manuale della cassa.

Negli episodi criminosi considerati, i rapinatori agivano sempre seguendo un preciso canovaccio, operando a volto scoperto o parzialmente travisato e senza fare uso delle armi da fuoco ma muniti di taglierino e si guadagnavano la fuga grazie a complici basisti del luogo che li attendevano all’esterno delle banche a bordo di alcune autovetture. Per arrivare all’arresto degli otto sono state utilizzate immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza e intercettazioni e sono allo studio almeno altri due o tre episodi.

 

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