Siracusa – In esito alle investigazioni svolte da agenti della Polizia di Stato la Procura della Repubblica di Siracusa, ha emesso il decreto di fermo di indiziato di delitto ex art. 384 c.p.p., a carico dei genitori di A. D., nata a Siracusa nel 1996 ed ivi residente, segnatamente Birol D., nato in Turchia nel 1975 e residente in Siracusa e Yasemin D., nata in Turchia nel 1979, residente in Siracusa, ritenendoli responsabili dei reati di sequestro di persona, rapina aggravata e stato di incapacità procurato mediante violenza, commessi in concorso con altri soggetti ancora da identificare, in danno della figlia.
Le indagini venivano avviate a seguito della segnalazione fatta presso gli uffici della Squadra Mobile da alcuni amici della ragazza, allarmati dalla circostanza che la vicinanza della ragazza allo stile di vita occidentale era malvisto dai suoi genitori e parenti ipotizzavano la possibilità che la ragazza, dopo essere stata attirata con uno stratagemma in Turchia, fosse lì trattenuta contro la sua volontà.
In effetti, avviata una stretta collaborazione fra Squadra Mobile, Interpol e il Consolato italiano di Izmir, si riusciva, tramite la Polizia turca, a rintracciare a Serinhisar, in Turchia, la giovane la quale, interpellata, riferiva di trovarsi lì contro la sua volontà e di volere ritornare in Italia.
Pertanto, la Polizia Turca prelevava la ragazza e l’affidava ai servizi sociali del luogo che provvedevano ad allocarla presso una struttura d’assistenza riservata, in attesa di consentire alla stessa di fare rientro in Italia.
Rientrata in Italia nei primi giorni del mese di settembre, la vittima veniva sentita dagli Uffici della Squadra Mobile che, frattanto, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Siracusa, aveva svolto operazioni di intercettazioni nei confronti dei familiari della ragazza, verificando l’ipotesi degli amici che a suo tempo ne denunciarono l’allontanamento; infatti, era del tutto evidente che alla giovane, dopo essere stata attirata con l’inganno in Turchia, era stato impedito di rientrare in Italia.
Le dichiarazioni rese dalla giovane, una volta rientrata in Italia, inchiodavano i genitori ed altri parenti a gravi responsabilità penali; infatti, si apprendeva che alla giovane, giunta a Serinhisar, dopo essere stata drogata, mediante la somministrazione di farmaci inseriti a sua insaputa nella cena offertale, venivano sottratti i documenti e la sim card del suo telefonino e che ogni suo tentativo di ribellione alla cattività veniva stroncato dalle percosse e da una vigilanza continua dei suoi parenti aguzzini.
Alla luce delle risultanze investigative, la Procura della Repubblica di Siracusa si determinava ad emettere a carico dei genitori della giovane, unici attualmente presenti in Italia, un decreto di fermo di indiziato di delitto.
Il provvedimento restrittivo è stato eseguito nelle prime ore della mattinata odierna da personale della locale Squadra Mobile che rintracciava i due indagati in questo viale dei Lidi, in prossimità del luogo di lavoro di Birol D.
Dopo gli adempimenti di rito i coniugi venivano rispettivamente associati alla Casa Circondariale di Cavadonna di Siracusa e alla Casa Circondariale Piazza Lanza di Catania – Sezione Femminile, a disposizione dell’autorità giudiziaria mandante.
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