Aumento del prezzo del pane è polemica. Ad intervenire sull’argomento e Roberto Arangio, coordinatore a Pachino della corrente renziana del Pd. Da qualche giorno i panificatori stanno discutendo sulla possibilità di aumentare il prezzo del pane , una decisione quantomai sofferta, secondo quanto hanno riferito, dovuta sopratutto al rincaro dei beni primari per la produzione, principalmente costo della farina e del carburante, una ‘voce’ importante nella spesa dei fornai visto che il pane viene consegnato a domicilio.
“La presa di posizione dell’amministrazione e del sindaco che si sono detti contrari all’aumento del costo del pane schierandosi contro i panificatori che adotteranno il rincaro, sa di demagogia e presa in giro verso cittadini ed onesti lavoratori. Ricordo a chi ci governa che i panificatori sono dei lavoratori che non vanno avanti con gli ‘incarichi’ del comune ma con il sudore della fronte”. Sono queste le parole del coordinatore dell’area renziana a Pachino, Roberto Arangio. Che spiega meglio: “La cosa più aberrante in questa vicenda – dice ancora Arangio – è il comportamento di questa amministrazione e del sindaco Bruno: chiedono ai fornai di non rincarare il costo del pane quando appena qualche mese fa hanno approvato in aula l’aumento della pressione fiscale , Tari e Tasi, che ha colpito gli esercizi commerciali, stiamo rasentando l’assurdo!”.
“Non so se la gente a questo punto si rende conto chi ha votato – dice ancora Arangio -di certo ci saranno sempre i sostenitori a spada tratta di questo sindaco che ormai difendono per partito preso. Ma bisognerebbe invece riflettere sull’azione amministrativa che ci sembra sempre più sconclusionata. Si chiede ai panificatori, gente che lavora e suda per guadagnare qualche euro da portare a casa, di lasciare il prezzo invariato, nonostante l’aumento del costo della farina e della benzina, ma nel contempo l’amministrazione per aiutare i panificatori cosa fa? Aumenta la pressione fiscale sugli esercenti, e dunque su lavoratori che non campano di ‘incarichi’. Allo stesso tempo il sindaco, proprio per parsimonia, nomina esperti a mille e 700 euro al mese, nello stesso momento in cui gli impiegati comunali avanzano degli stipendi arretrati. Ai sostenitori di Bruno dico che l’errore è ammissibile ma il perseverare nello sbaglio più che diabolico sa di complicità in queste scelte assurde”.
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