Un sodalizio criminale ben organizzato e strutturato, munito di proprie risorse come mezzi di trasporto, una cassa comune necessaria per la commissione dei delitti, un ricco equipaggiamento ed una articolata struttura gestionale.
PALERMO – La Polizia di Stato ha eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti dei palermitani Giovanni Beone,50 anni, Luigi Verdone, 45 anni, Giuseppe Marrone 51 anni, Antonio Patti di 56 anni e Giuseppe Vittorio Amato di 51 anni, tutti residenti a Palermo, ritenuti responsabili in concorso dei reati di associazione a delinquere, rapina aggravata in abitazione, possesso di segni distintivi contraffatti, ricettazione e usurpazione di funzioni pubbliche. L’arresto costituisce la conclusione di una complessa e minuziosa attività d’indagine condotta dalla sezione “Antirapina” della Squadra Mobile di Palermo.
I malviventi operavano nelle province di Palermo e Trapani, erano specializzati in rapine in abitazione eseguite fingendosi militari della Guardia di Finanza. Il commando traeva in inganno i malcapitati, mostrando falsi tesserini di riconoscimento e simulando false perquisizioni per avere facile accesso alle abitazioni al fine di depredarle. Una organizzazione perfetta insomma, effettuavano appositi incontri per organizzare ogni aspetto dell’aggressione criminale. Le vittime prescelte venivano studiate, monitorandone abitudini, movimenti, orari ed ogni singolo particolare. La rapina veniva progettata in ogni fase.
L’associazione, nonostante la sua meticolosa capacità organizzativa, non è riuscita tuttavia a camuffarsi agli occhi degli investigatori che hanno ricostruito a carico dei cinque arrestati, due precisi episodi di rapina. La prima avvenuta il 21 maggio del 2012, intorno alle ore 04:00 del mattino, quando i cinque sono entrati in azione, con altrettanti complici, nella villa di un facoltoso commerciante di Palermo. Il commando costituito da dieci persone, tutte travisate da passamontagna e muniti di false pettorine, tesserini, pistole, guanti e manette, ha radunato le vittime in alcune stanze dell’abitazione, depredandole di tutti i gioelli e contanti per un valore di 200.000 euro. La seconda rapina, invece, è stata effettuata il 6 dicembre 2012, alle ore 20:45 circa, a Trapani, quando quattro finti finanzieri con false pettorine e pistola, anche in questo caso, travisati da passamontagna, si sono presentati a casa di un pensionato con la scusa di dovere eseguire una perquisizione. Conquistato l’ingresso, l’anziano e la sua badante sono stati trattenuti in una stanza da uno dei malviventi, mentre i complici hanno rovistato nella restante parte della casa in cerca di preziosi e contanti. Quel colpo fruttò la somma di 5000 euro in contanti, oltre che numerosi monili.
Le indagini sono state coordinate dallaProcura della Repubblica di Palermo, Sostituto Procuratore, dott. De Flammineis ed il provvedimento cautelare, eseguito in mattinata, è stato emesso dal GIP, dott. Petrucci .
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