L’Ismett che rappresenta una delle eccellenze della sanità pubblica siciliana, coniugando attività mediche, ricerca e formazione, potrebbe essere “cancellato” dalla Regione Sicilia.
Queste le notizie che giungono dal Governo regionale che hanno ovviamente creato allarmismo e lamentele da parte di pubblici e privati. A sposare il “caso” Ismett è anche Corrado Protasi, presidente della sezione netina dell’Aido, il quale rivolge un appello a tutte le associazioni, volontari del territorio a firmare una petizione contro la chiusura dell’Ismett di Palermo.
“La struttura ha consentito di limitare al minimo i cosiddetti viaggi della speranza per i trapiantati e rappresenta una delle eccellenze sanitarie del sud Italia e considerato come modello positivo di collaborazione fra pubblico e privato” ha dichiato Protasi il quale, rivolgendosi al presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta spera che questi torni sui suoi passi e non decida di chiudere tale struttura.
“L’Ismett è uno dei pochissimi centri in Italia, e l’unico a sud di Roma, a garantire col supporto dell’Elisoccorso, trasporti in condizioni di rapidità e di massima sicurezza per il paziente con un’area d’azione vastissima che copre tutta l’Italia meridionale e la Sardegna. Questi episodi confermano l’importanza di avere nella nostra regione un centro in grado di fornire anche questa terapia di così alta specialità e devono servire a tutti come richiamo alla necessità della vaccinazione antinfluenzale, che se fosse stata eseguita per tempo, avrebbe probabilmente evitato l’insorgere di patologie così gravi”.
In quindici anni di attività il centro, ha eseguito 1500 trapianti e curato oltre 50 mila pazienti. “Nei suoi quindici anni di attività, Ismett, grazie a un innovativo e costruttivo partenariato tra la Regione Siciliana e l’Università di Pitsburgh ha portato in Sicilia cure di altissimo livello, ha curato oltre 50.000 pazienti, di cui 1.500 trapiantati provenienti da tutto il Mediterraneo. Nei suoi quindici anni di attività, Ismett che rappresenta una delle eccellenze della sanità pubblica siciliana, coniugando attività mediche, ricerca e formazione e, soprattutto, offrendo un servizio in moltissimi casi non disponibile in nessuna struttura del sud Italia, con cure chirurgiche e mediche di altissimo livello” continua ancora Protasi il quale concorda col presidente Crocetta nella sua lotta contro la mafia “ma per governare ci vogliono ben altre competenze altrimenti si rischia di fare morti non di mafia ma di cattiva gestione della sanita” conclude il presidente dell’Aido di Noto
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