Rosolini – L’ITIS ha ospitato Don Angelo Giurdanella, Vicario Generale della Diocesi di Noto, il dott. Guglielmo Puzzo, Assistente Sociale/Formatore e Manuel un ragazzo spagnolo che ha concluso il suo periodo di recupero nella Comunità Incontro, opera fondata dal compianto Don Pierino Gelmini deceduto lo scorso mese di agosto 2014. Manuel ha deciso di fermarsi in Italia per aiutare i ragazzi che come lui avevano smarrito il senso della propria esistenza, annegando nell’alcool e nella droga il proprio malessere esistenziale.
Durante l’incontro si è parlato di droga, di relazioni virtuali, di nuove tecnologie comunicative, di amicizie, di rapporti autentici, di ruoli, di solitudine, di sogni, di rispetto per se stessi e per gli altri, di cultura della vita e di non senso.
“Oggi – ha dichiarato una professoressa dell’Itis – per la prima volta, in venticinque anni di carriera professionale in questa scuola, ho assistito ad un assemblea di studenti che hanno partecipato in maniera seria, interagito in una discussione, certamente interessante per come è stata posta, ma che vede spesso noi insegnanti combattere questa lotta con armi spuntate. Non sembrava la mia scuola, non sembravano i miei ragazzi. Un auditorio, silenzioso, attento, che ha posto una valanga di domande ai relatori.”
Don Angelo Giurdanella si è complimentato con il Dirigente Scolastico, con il corpo insegnante, ma soprattutto con gli studenti per aver saputo organizzare La Settimana della Cultura, “perché – ha aggiunto – senza la cultura e la conoscenza non è possibile pensare di riempire un sacco che, quando è vuoto non sta in piedi, corrisponde al vuoto interiore che spesso si avverte”.
Guglielmo Puzzo, si è soffermato sulla cultura della droga e dello sballo e sulla responsabilità che il mondo degli adulti deve sapersi assumere nell’accompagnare i giovani nel loro cammino di vita. “Non esiste una droga di destra e una di sinistra – ha detto Puzzo – non esiste una droga buona e una cattiva, non esiste una droga leggera e una pesante. Esiste la droga che annienta le capacità di vivere intensamente le proprie emozioni e i propri sentimenti”.
Manuel, infine, con il suo accento spagnolo e la poca dimestichezza con la lingua italiana, ha catalizzato l’attenzione dei ragazzi, i quali si sono rivolti a lui ponendogli domande pertinenti e sensate. “L’orgoglio nel non voler chiedere aiuto, la superficialità con cui vivevo i miei rapporti personali e l’egoismo quando facevo uso si sostanze stupefacenti, si erano impossessati di me, facendomi perdere tutto: affetti, famiglia, casa, lavoro – ha affermato Manuel – ma dopo l’aiuto che ho ricevuto, da parte di quel piccolo uomo vestito di nero, Don Pierino Gelmini, adesso posso affermare di essere orgoglioso di me e della mia vita. Ragazzi – ha concluso – ricercate quello che vi procura gioia vera: gli affetti, la famiglia, l’amicizia, l’amore”.
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