Volevano palesare la loro superiorità criminale sul territorio rispetto a tutti gli altri e lo avrebbero fatto a suon di rapine e fucilate a canne mozze. Avrebbero tentato di creare un gruppo emergente con l’intenzione di ottenere ‘rispetto’ e ‘visibilità’ per confrontarsi anche con altri sodalizi criminali della zona. Ma i loro progetti di ‘espansione’ criminogena sono stati stroncati sul nascere dai poliziotti del commissariato di Pachino diretti dal commissario capo Paolo Arena in una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Siracusa nella persona del dottor Andrea Palmieri.
L’operazione, denominata ‘I Bravi’, ( richiamati anche ne ‘I promessi sposi’ che altro non erano che soldataglia al servizio dei signorotti di campagna) ha portato stamane all’arresto di tre persone. Si tratta di: Angelo Collura 28 anni, Vincenzo Assenza 21 anni e Corrado Francesco Civello 20 anni (tutti e tre nella foto in alto). Per loro l’accusa è di rapina a mano armata e porto illegale in luogo pubblico di fucile a canne mozze e pistola. Insomma a conti fatti i tre arrestati secondo le indagini espletate fino a questo punto avrebbero messo in atto una azione criminale irruenta e pericolosa il cui fine ultimo sarebbe stato quello di creare dal basso un sodalizio criminale temibile e temuto. Una sorta di ‘Romanzo Criminale’, come nel film che ha raccontato la storia a sommi capi della nascita ed espansione della romana banda della Magliana, ma in salsa tutta pachinese. Sulla base delle indagini condotte sino ad oggi ai tre arrestati sono attribuite le due rapine, con tanto di fucilate una sparata contro una vetrinetta del MaxiSconto di via Mascagni l’altro sul selciato del rifornimento Q8 della strada che va per Noto, dello scorso 24 ottobre.
Ma andiamo per ordine. I poliziotti del commissariato di Pachino, agli ordini del Commissario Capo Paolo Arena, intensificano i controlli sul territorio dopo gli eventi criminali verificatisi lo sorso settembre 2014. In quel mese si verificarono diversi furti in abitazione seguiti dalla rapina al distributore AGIP di Pachino via indipendenza e a Rosolini presso Ditta autodemolizioni nell’ottobre successivo. A quel punto i controlli vennero intensificati sia di notte che di giorno.
Così il 18 ottobre scorso i tre odierni arrestati vennero fermati da una ‘Volante’ del commissariato di Pachino mentre si trovavano, nei pressi del bivio di San Lorenzo, a bordo della vettura appartenete a Vincenzo Assenza. Il giovane aveva pure tentato di eludere i controlli della polizia pigiando sull’acceleratore ma la ‘Volante’, impegnata in un giro di perlustrazione, ha agevolmente raggiunto l’utilitaria, a quel punto il 21enne non ha potuto fare altro che accostare ai bordi della strada. Proprio da questo episodio parte l’indagine. I poliziotti infatti all’interno del vano clacson della vettura rinvengono 3 passamontagna occultati in piccole fessure. Mentre nell’abitacolo vengono rinvenute 3 tute e scarpe da ginnastica oltre che altrettante felpe identiche. Tutta roba insomma potenzialmente utilizzabile per camuffarsi durante potenziali rapine.
Scatta dunque l’indagine, i tre vengono tenuti sott’occhio anche grazie alle intercettazioni telefoniche ed ambientali. Passo passo insomma i poliziotti ascoltano e capiscono i loro progetti criminali e la pianificazione delle rapine. E proprio grazie alle intercettazioni telefoniche ed ambientali i tre vengono incastrati quali autori delle due rapine messe a segno lo scorso 24 ottobre e consumate nel giro di poco meno di un quarto d’ora.
Erano le 18.45, del 24 ottobre scorso, quando venne rapinato il supermercato Maxsconto di via Mascagni. A fare irruzione nei locali erano state due persone di corporatura esile, una armata di fucile a canne mozze e la seconda di pistola. Venne esploso pure un colpo di fucile contro una vetrinetta. I responsabili del fatto, si allontanavano con l’incasso di circa 500 euro, a bordo di un furgone fiat Doblò bianco alla cui guida verosimilmente stava un altro complice. Alle ore 19.00, subito dopo al rapina al Maxsconto, veniva portata a segno una seconda rapina stavolta in danno del distributore di carburante Q8 sito in cda Cozzi. Anche qui la descrizione del mezzo combaciava con quella precedente e gli autori della rapina vengono indicati con in mano un fucile a canne mozze e una pistola. Anche nell’occasione della rapina alla Q8, che fruttò un bottino di 1000 euro, venne sparato un colpo di fucile, questa volta a terra con i pallini di rimbalzo che colpirono il gestore che, per fortuna, riportò solo qualche escoriazione.
L’esito delle intercettazioni, si rivelava prezioso per incastrare i malviventi quali autori delle rapine. Gli indizi raccolti, risultavano perfino sovrabbondanti oltre ad essere gravi precisi e concordanti. Le conversazioni intercettate, evidenziano l’attività di rapinatori dei tre, i loro timori di essere beccati per via di alcune particolarità fisiche, i progetti per l’immediato futuro, vista l’imminenza delle festività natalizie. Dalle attività tecniche, infatti, emerge in tutta chiarezza il resoconto dettagliato dei colpi portati a compimento dalla banda dei tre. La polizia poi recupererà il Fiat Doblò, risultato rubato e gli indumenti, tra i quali guanti in lattice, utilizzati per le rapine. Insomma avevano intenzione di imporsi anche con il terrore delle armi da fuoco sul territorio. Questo almeno dicono le indagini che secondo polizia e Procura sarebbero incontrovertibili.
Tant’è che l’indagine confermerebbe la piena responsabilità dei tre individui che, in un tempo ben definito, avrebbero creato un clima di vero allarme sociale alzando il livello di rischio per l’incolumità collettiva. L’azione repressiva coordinata con particolare solerzia dalla Procura di Siracusa ed attuata dal Commissariato di Pachino. ha ripristinato il clima di tranquillità sociale.
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