Gazzetta del Mediterraneo

Pronta a scatenarsi una guerra di mafia nella zona del siracusano, indicazione nel report della Dia

Pronta a scatenarsi una guerra di mafia nella zona del siracusano, indicazione nel report della Dia
27 agosto
01:29 2014

Siracusa – Potrebbe scatenarsi una guerra di mafia nella città aretusea e in provincia. E’ quanto emerge dalla relazione al parlamento della direzione investigativa antimafia che ogni semestre riferisce alle camere circa l’attività svolta e i risultati conseguiti. Nel focus riguardante la provincia di Siracusa, la situazione sembra relativamente tranquilla con la zona che pare sia assoggettata ai clan etnei, ma il fuoco cova sotto la cenere.

Dopo le operazioni delle forze dell’ordine negli scorsi anni sembrano smantellati i dei due cartelli criminali formati dai clan Aparo-Trigila-Nardo da una parte e Bottaro-Attanasio dall’altra. Solo il clan Nardo, forte dei legami, anche di parentela, con la famiglia catanese dei Santapaola, riesce ad operare nelle zona nord della provincia tra Lentini, Carlentini, Francofonte e Vizzini.

Dietro lo scenario di una apparente calma gli inquirenti ritengono infatti possibile “l’evolversi dei rapporti verso una manifesta belligeranza”. La scarcerazione di alcuni elementi influenti delle famiglie mafiose potrebbe modificare l’attuale equilibrio. A rendere ancora più fondata l’idea di una possibile guerra di mafia nella provincia di Siracusa è la scoperta di interi arsenali di armi nelle disponibilità di affiliati e reggenti dei clan mafiosi che fanno riferimento agli autorevoli ed influenti capi detenuti.

Alcuni eventi delittuosi sono i segnali più inquietanti di quanto potrà accadere nei prossimi mesi. Un anno fa è fallito a Francofonte l’attentato a Salvatore Navanteri che si è posto quale alternativa al “cuccarino” Michele D’Avola, detenuto, nella reggenza degli affari a Francofonte del clan Nardo che di base sta a Lentini. I fedeli di D’Avola hanno cercato di eliminare Navanteri, attentato andato a vuoto, la vittima è rimasto ferito ad un occhio, ma traccia il segno di una faida aperta. Segnale di attività criminali a Francofonte è stato un altro attentato quello ai danni di un netturbino che si è visto sparare addosso nella centrale piazza Torino.

Attività criminali anche nella zona sud della provincia, ad Avola un agricoltore finito nel giro dell’usura è stato picchiato e incaprettato dai suoi aggressori arrestati qualche settimana dopo. Ad Ottobre, a Floridia, un pregiudicato è stato raggiunto da cinque colpi di pistola che lo hanno ferito ma non ucciso. L’episodio forse più grave è quello di Novembre quando è stato trovato morto e con il corpo carbonizzato l’autotrasportatore avolese Mario Liotta. Per l’omicidio del camionista è stato arrestato Claudio Caruso, è stato ipotizzato che vittima e assassino abbiano litigato per i proventi di un business illegale di armi modificate.

Questi episodi criminali e la presenza, oltre che l’utilizzo, di armi da fuoco, fanno temere l’evolversi di una guerra di mafia in provincia di Siracusa.

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