Nostra intervista al primo cittadino portopalese in cui ripercorre i punti più importanti del suo intervento nel consiglio comunale di giovedì scorso. “Abbiamo salvato il comune dal dissesto”
“E’ stato un consiglio comunale che ha fatto chiarezza. Una seduta molto attesa e di cui si parlava da tempo a Portopalo. Sono stato e sono ancora criticato per avere avuto una sorta di fissazione verso i debiti: ho accettato critiche e consigli ma alla fine abbiamo avuto ragione”. Il sindaco Gaetano Montoneri interviene dopo la seduta consiliare, svoltasi lo scorso 5 dicembre, in cui è passata a maggioranza la rettifica del conto consuntivo 2018 dove è emerso un disavanzo di oltre 2,6 milioni di euro”.
Sindaco, in che condizioni avete trovato il Comune nel giugno 2018?
“Abbiamo ereditato un Comune distrutto da una mala gestione di proporzioni vastissime portata avanti da chi mi ha preceduto. Il voto consiliare è stato di grandissima responsabilità e ringrazio i consiglieri che hanno votato a favore. Il disavanzo di oltre 2,6 milioni di euro è frutto di una gestione scellerata del mio predecessore. Anche io avrei potuto inventare staccionate e altre cose ma ho preferito amministrare come un padre di famiglia e senza fare populismo. Chi mi ha preceduto ha buttato solo fumo negli occhi dei cittadini. Ci sono ditte che devono essere ancora pagate, ci sono centinaia di decreti ingiuntivi arrivati al Comune, abbiamo perso credibilità con le imprese, le banche e i fornitori. E poi c’è il buco enorme nei tributi. Una voragine. Il mio predecessore, Mirarchi, ha sempre fatto leva sui suoi bilanci, citando numeri falsi e attestando che con la sua gestione ci siano stati vantaggi. Si tratta di bugie e populismo, con dati falsi, menzogneri e millantazioni. Noi abbiamo portato gli atti e solo sugli atti ci basiamo: il nostro Comune è in disavanzo dal rendiconto di gestione 2016, disavanzo proseguito nel 2017 e 2018”.
Un dato fondamentale è la relazione del funzionario responsabile, il ragioniere Micieli.
“Certo. La relazione del funzionario responsabile, datata 7 ottobre 2019, ha chiarito tutto. Gran parte del disavanzo è scaturito dall’assenza di azioni amministrative in tema di riscossione da parte di chi mi ha preceduto. Mi ritornano in mente le parole dell’ex sindaco Mirarchi, oggi consigliere comunale, che parlava di conti in ordine e avanzo di amministrazione alla fine del suo mandato. Bugie su bugie smentite dai fatti. Ho già inviato tutto alla Procura regionale della Corte dei conti, alle sezioni riunite e di controllo. Non sono né inquisitore né giudice né magistrato. Saranno gli organi competenti a decidere”.
Lei ha più volte sottolineato un passaggio: l’amministrazione precedente alla sua ha distrutto le casse comunali.
“E’ proprio così: dalla gestione Mirarchi abbiamo ereditato una mole esorbitante di debiti difficili da pagare. Questo dicono le carte. Le responsabilità le accerteranno eventualmente gli organi competenti, come ho detto più volte anche in aula consiliare. Chi mi attacca si sieda oggi al mio posto e trovi risposte trovandosi senza neanche la possibilità di comprare un sacco di asfalto. E’ arrivato il tempo di non alimentare false speranze e promesse. La campagna elettorale è finita da un pezzo. Nel 2018 eravamo nel baratro, ci stiamo risollevando e con il piano di riequilibrio salveremo il Comune. Abbiamo ereditato un ente senza banche dati dei tributi, stiamo ricostruendo tutto da sottozero, andremo a completare uno studio approfondito sulla situazione tributaria che invieremo al Consiglio comunale e alla Corte dei conti. Adesso dovremo mettere in atto misure forti, certamente impopolari”.
Ai cittadini arriveranno gli avvisi di pagamento dei tributi degli anni passati, non riscossi durante la gestione precedente alla sua.
“Certo, gli avvisi che arriveranno si devono agli anni precedenti alla mia gestione quando in tema di riscossione tributi si è rimasti totalmente passivi, mandando a gambe all’aria i conti del Comune. Oggi noi siamo chiamati a mettere in atto misure impopolari per salvare l’ente dal fallimento. La gente dovrà giudicarci nel bene e nel male basandosi sulla verità dei fatti e non sulle bugie perorate dal solito noto. I consiglieri comunali di maggioranza hanno compreso le difficoltà in cui ci troviamo, votando la rettifica del punto. E non mi meraviglia il voto contrario dei tre consiglieri di opposizione che hanno deciso in modo contrario alla rettifica del rendiconto”.
Il suo predecessore ha affermato in aula di aver trovato debiti per 4 milioni di euro quando si insediò al Comune nel 2014.
“A smentire quello che ha detto Mirarchi è la delibera di giunta del settembre 2015 che fu votata da lui stesso e dai suoi assessori (Drovetti, Gennuso, Micieli e Salvo Lentinello, ndR). Una delibera in cui si procedeva al riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi. Ebbene, la giunta guidata dall’allora sindaco Mirarchi approvò un riaccertamento di appena 91 mila euro. Era il 28 settembre 2015. E’ Mirarchi che nel 2015 ha detto ufficialmente che il disavanzo era di soli 91 mila euro. Disavanzo che nel 2016, 2017 e 2018 è lievitato fino a 2,6 milioni di euro a causa della mala gestione registrata negli anni in cui a guidare il Comune era proprio Mirarchi”.
Sindaco, ora si apre una nuova fase?
“Con il piano di riequilibrio, che andremo a presentare e approvare in consiglio comunale, ripianeremo il disavanzo e salveremo il Comune dal dissesto, togliendolo dal burrone dove ci aveva portato la gestione precedente alla mia”.
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