Nel 2019, dopo l’ok alla rettifica del consuntivo, il sindaco Montoneri dichiarò: “Nel giugno 2018 trovato un ente distrutto”.
I rilievi della Corte dei Conti sui bilanci del Comune di Portopalo, passaggio che riguarda tutti gli enti locali, sono fermi al 2014. Si attendono quelli sugli esercizi finanziari dal 2015 in avanti, come più volte chiesto dall’esponente politico locale Emilio Gregori. “Abbiamo il diritto di sapere dalla Corte dei Conti – dichiara Gregori – i rilievi contabili sui bilanci del comune portopalese dal 2015 in avanti, soprattutto dopo quanto emerso, analizzando gli atti amministrativi, con la deliberazione del Consiglio comunale del dicembre di due anni fa. Abbiamo il diritto, in quanto cittadini, di sapere tutti i dettagli relativi al modo in cui si è amministrato il Comune e capire se vi siano anche eventuali profili di natura penale, non solo contabile”.
Era il 5 dicembre 2019 quando il Consiglio Comunale approvò a maggioranza la rettifica del consuntivo finanziario. Un passaggio che servì ad evitare il dissesto finanziario. Dopo l’ok alla rettifica del consuntivo, il sindaco Gaetano Montoneri dichiarò di aver ereditato, nel giugno 2018, “un ente distrutto e con le casse vuote”.
Da quell’importante passaggio consiliare, necessario ad evitare il dissesto, sono passati due anni. Un passaggio propedeutico al piano di riequilibrio per appianare un disavanzo di 2,6 milioni di euro. Nella seduta di Consiglio comunale d’inizio dicembre 2019 si registrarono continui botta e risposta tra l’allora assessore Corrado Lentinello ed il consigliere d’opposizione Giuseppe Mirarchi. Quest’ultimo veniva chiamato in causa in quanto sindaco in carica tra la seconda metà del 2014 e il marzo 2018.
Il sindaco Montoneri, in riferimento alla seduta di due anni addietro, dichiarò di aver ereditato, nel giugno 2018, “un ente distrutto e con le casse vuote. Siamo stati costretti a votare – sottolineò Montoneri – il primo bilancio in disavanzo della storia amministrativa portopalese, frutto della gestione scellerata di chi ci ha preceduto”. Mirarchi tentò una lunga autodifesa, spostando l’arco temporale dei debiti a gestioni amministrative precedenti alla sua.
A replicare a Mirarchi fu, in quella occasione, Corrado Lentinello, allora strettissimo alleato del sindaco Montoneri, che nel suo intervento tirò fuori una delibera del settembre 2015, approvata dalla giunta Mirarchi (assessori Gaetano Gennuso, Gianni Drovetti, Salvo Lentinello e Rossella Micieli) in cui si evince che “nel 2015 il disavanzo era di 91 mila euro”. Cifra indicata, appunto, dalla giunta Mirarchi. Disavanzo lievitato, dal 2016 al 2018, a 2,6 milioni di euro. “Atti che provvederemo ad inviare alle autorità competenti”, aggiunse Lentinello nel 2019 ribadendo che “dai rendiconti 2016 e 2017, mai rettificati, emerge il disastro causato dalla gestione Mirarchi”.
Sertac
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