Dodici consiglieri hanno depositato la richiesta di convocazione del consiglio comunale per sfiduciare il primo cittadino di Portopalo.
di REDAZIONE. E’ stata protocollata oggi la richiesta di convocazione del consiglio comunale per discutere e votare la mozione di sfiducia contro il sindaco Giuseppe Mirarchi. La mozione potrebbe approdare in aula già tra un paio di settimane. La sindacatura Mirarchi, cominciata alla fine di maggio del 2014, sembra proprio al capolinea. Sono dodici (su un totale di quindici) i consiglieri comunali che hanno firmato la richiesta: Salvo Nieli, Paolo Campisi, Rachele Rocca, Edmondo Pisana, Loredana Baldo, Giorgio Chiaramida, Mary Lupo, Giovanni Drovetti, Rachele Mauceri, Attilio Nardo, Cristina Litrico e Corrado Scrofano. Un numero sufficiente a determinare la sfiducia del sindaco.
Pubblichiamo ampi stralci della relazione protocollata oggi al Comune. “L’azione amministrativa del Sindaco Mirarchi, – scrivono i consiglieri firmatari della richiesta di mozione di sfiducia – ha dato luogo a gravi inadempienze programmatiche. E’ incontrovertibile il riprovevole degrado dell’azione amministrativa manifestatosi, principalmente, con la mancata revoca dalla nomina di assessore della dottoressa Micieli, con importanti rubriche (Politiche Sociali, Pubblica Istruzione, Personale e Cultura), che per motivi di lavoro si è trasferita da oltre un anno a 1200 km dal Comune di Portopalo e dunque impossibilitata ad amministrare ad una tale distanza per rubriche così delicate dove è necessaria la presenza costante in loco. Già da tempo il Sindaco non gode di una “maggioranza” consiliare che sostiene l’azione di governo dell’amministrazione comunale. Gli atti programmatici fondamentali dell’ente (bilanci di previsione e consuntivo) non sono mai stati prodotti e/o approvati nei tempi prescritti dalla legge, vedasi la messa in mora e l’invio del Commissario ad acta per la predisposizione ed approvazione del bilancio di previsione 2016”.
“La mancanza di efficienza e buona gestione politico amministrativa e di programmazione politica ed economica – aggiungono i consiglieri comunali – ha comportato l’esclusione di importanti linee di progettazione legate ai fondi europei, come i fondi per la riqualificazione del centro urbano (€ 1.500.000), i fondi per gli interventi sulla scuola (€ 250.000). Inoltre il Comune non ha nemmeno partecipato al progetto risparmio energetico previsto con i fondi Jessica (€ 800.000) , idem per i contributi per la realizzazione di opere pubbliche per la messa in sicurezza di edifici e del territorio (importo fino ad € 5.225.000) “rinunciando” alla possibilità di partecipare ai bandi. Addirittura per il mal funzionamento della gestione amministrativa sono tornati indietro i fondi già assegnati e conferiti (€ 140.000) al Comune con il progetto del ‘mercato del contadino’ del Gal Eloro”.
“Le gravi mancanze dell’azione amministrativa – proseguono i firmatari della mozione – si ripercuoteranno sui servizi essenziali come ad es. gestione rifiuti. E’ noto infatti che a causa della morosità del Comune non sarà possibile effettuare i conferimenti presso la discarica. Per non parlare dei mancati e/o ritardati pagamenti alla ditta Puccia Giorgio, che si occupa del servizio smaltimento rifiuti e igiene del paese, a causa dei quali stiamo assistendo a scioperi reiterati degli operatori ecologici costretti a lavorare senza alcuna retribuzione ed ancora la scuola dell’infanzia e primaria senza mensa scolastica per finire con i mancati pagamenti delle bollette del servizio elettrico nazionale Enel”.
“In un momento di crisi economica dell’Ente, il Sindaco anziché ridurre le uscite non ha fatto altro che spendere in maniera forsennata e per opere non urgenti, prova ne è il rinnovo della segnaletica stradale per la quale sono stati spesi euro 36.723,41 (determinazione n. 33 del 23.03.2016, determinazione n. 2 del 11.02.2016, determinazione n. 16 del 11.02.2015). Ed ancora, euro 4.270,00 (determinazione n. 8 del 08.09.2015) per la fornitura e posa di totem nel centro abitato; euro 3.000,00 per fornitura tendaggi uffici del sindaco e del vicesindaco (determinazione n. 50 del 01.07.2014). Non si comprende, peraltro con quale criterio di progettazione siano stati spesi € 26.255.70 per la videosorveglianza del palazzo municipale, attualmente disattivata, e se ne impegnino altri euro 23.973,00 per manutenzione straordinaria delle telecamere, non in uso, della Via Vitt. Emanuele (determinazione n. 143 del 29/12/2017, determinazione n. 212 del 09/12/2015, determinazione n. 201 del 01/12/2015, determinazione n. 4 del 01/07/2015). Sono stati spesi ben 32.630,70 euro per la parte terminale di via Vittorio Emanuele e per l’ennesima volta rifacimento della cartellonistica stradale (determinazione n. 33 del 02/05/2017)”.
“Lo sperpero del denaro pubblico – sottolineano i dodici consiglieri firmatari – balza agli occhi di tutti anche per le innumerevoli ed ingombranti aiuole sparse su tutto il territorio, nonché per i soldi spesi per la manutenzione ordinaria e/o straordinaria del verde pubblico (capitolo di cui per contratto dovrebbe occuparsene la ditta di servizio smaltimento rifiuti!) per il quale sono stati spesi 31.513.88 euro (determinazione n. 114 del 18/12/2017, determinazione n. 54 del 31/12/2014, determinazione n. 24 del 24/02/2015, determinazione n. 150 del 30/09/2015, determinazione n. 18 del 09/03/2017, determinazione n. 158 del 06/10/2015, determinazione n. 10 del 19/02/2016). Il fallimento della gestione raggiunge l’apice con il Mercato Ittico, struttura nettamente in perdita per le casse comunali come si evince dalla relazione annuale a firma del geometra Poidomani dove viene messa in evidenza la criticità del disavanzo di ben 18.250 euro per i costi di gestione, per le spese sostenute di pulizia ordinaria, straordinaria nonché vigilanza (determinazione n. 100 del 11/12/2017, determinazione n. 29 del 23/03/2017, determinazione n. 64 del 22/05/2015, determinazione n. 18 del 30/07/2015, determinazione n. 19 del 30/07/2015, determinazione n. 147 del 29/12/2017, determinazione n. 146 del 29/12/2017, determinazione n. 148 del 29/12/2017, determinazione n. 64 del 22/05/2015). Sempre con riferimento al Mercato Ittico si pone, in particolar modo, l’attenzione alle determinazioni n.146 e 147 del 29.12.2017 con le quali vengono impegnati ben 50.000 euro per costi di gestione e manutenzione straordinaria, con totale assenza di un logico criterio di spesa e progettazione confacente alla figura del buon padre di famiglia. L’amministrazione Mirarchi si è fatta sfuggire l’occasione di partecipare al Bando europeo F.E.P. (Fondi Europei Pesca), ponendo in atto gli atti di propria competenza in netto ritardo e costringendo la cooperativa proponente a rinunciare al proprio investimento. In poche parole, Il Comune ha rinunciato di fatto ad una entrata di cassa sicura per continuare a creare in maniera emorragica situazioni di indebitamento”.
“L’inerzia dell’attività amministrativa – sottolineano i consiglieri comunali proponenti – prende forma, anche, nella mancata programmazione di azioni volte alla lotta al randagismo e nel mancato avvio della procedura per il progetto del rifugio comunale per cani randagi, ciò incomprensibilmente nonostante fossero stati previsti i fondi nell’apposito capitolo del bilancio 2014, disattendendo gli impegni programmatici presi con gli elettori. Ad oggi si è assistito ad un continuo avvicendarsi dei componenti della Giunta, per non parlare delle dimissioni di massa rassegnate da tutti gli assessori il 16 febbraio 2018. E’ sicuramente un sintomo della instabilità governativa in cui ad oggi versa il Sindaco”.
“L’Amministrazione Mirarchi ha già ampiamente disatteso le vane speranze dei portopalesi ed è destinata, nella situazione attuale senza un gruppo coeso di maggioranza, senza una giunta municipale ad essere ancora definitivamente inadempiente. Il Consiglio Comunale non può ulteriormente assistere passivo, solo per tutelare egoisticamente la propria sopravvivenza, ad un così grave degrado senza farsi complice di una inaccettabile inerzia delle Istituzioni, a tutto danno della comunità e dei cittadini che in noi Consiglieri Comunali hanno riposto le proprie naturali esigenze ed aspettative per una crescita culturale e sociale. I sottoscritti Consiglieri comunali, consapevoli della responsabilità assunta nel 2014 a seguito delle elezioni amministrative nei confronti di tutti i cittadini Portopalesi e consci dell’impossibilità di adempiere ai doveri derivanti dal proprio mandato, non intendendo suffragare il protrarsi agonizzante dell’attuale inerzia, la quale avrebbe soltanto il fine di trascinare la sopravvivenza egoistica del Sindaco e Giunta Municipale a danno della comunità cittadina”.
Redazione GdM
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