Si avvicina la conclusione del 2014. Un anno importante per la politica portopalese che ha registrato la scelta del quarto sindaco eletto direttamente dal corpo elettorale. Dopo Michele Figura, Fernando Cammisuli (in carica per due mandati) e Michele Taccone, alla prima carica cittadina è stato scelto Giuseppe Mirarchi, pensionato, che ha vinto nettamente le elezioni di fine maggio battendo il medico Gaetano Montoneri.

Dopo quelle, già pubblicate nei giorni scorsi, (leggi qui) del sindaco Mirarchi, Gaetano Gennuso, Giorgio Chiaramida e Giovanni Chiavaro, proseguiamo con le valutazioni dei personaggi politici che hanno caratterizzato la seconda metà del 2014 a Portopalo.

Andrea Gozzo (Assessore): 4 – Ufficialmente indicato da Cristina Litrico, esponente di maggioranza vicinissima al sindaco, in realtà è l’esponente di riferimento di Giovanni Chiavaro in giunta. Ed è a lui, infatti, che Gozzo si è rivolto in alcuni momenti iniziali dell’amministrazione Mirarchi. Non sono mancati gli attriti, più o meno palesi, con il primo cittadino a partire da quello in occasione di una gara di go-kart nel centro cittadino e proseguito in estate. Da uno giovane e capace come lui, oltretutto con l’imprinting di esponente “tecnico”, ci si aspettava molto di più soprattutto in termini di personalità e forza di far valere le proprie scelte. Invece, su questo versante siamo proprio al nulla di nulla. Esegue senza battere ciglio tutti i diktat del sindaco che Gozzo asseconda in tutto e per tutto. Brilla per gli annunci a mezzo stampa e/o social network ma spesso si tratta o di risultati scaturiti dalla precedente gestione amministrativa o di vero e proprio fumo negli occhi verso gli elettori che stanno cominciando a capire la manfrina.

Rachele Maucieri: 8 – E’ la sorpresa più interessante di questo nuovo corso politico. Ha dimostrato personalità, capacità di gestire i lavori consiliari e forza per contrastare alcune scelte del primo cittadino. Non è un caso che faccia parte dei sei esponenti che lasciarono i lavori nella seduta di fine novembre di approvazione delle variazioni di bilancio. Ha mal digerito il dietrofront del sindaco sulla realizzazione del canile. Lei va avanti, pronta alle prossime sfide consiliari e sempre mettendoci la faccia.

Gianni Drovetti: 6,5 – Sufficienza abbondante per il vicepresidente dell’assemblea civica. Ha scelto precisi obiettivi da portare avanti e lo sta facendo senza tentennamenti. Ha dimostrato buone capacità nella conduzione dei lavori consiliari quando le circostanze lo hanno chiamato in causa.

Rossella Miceli: 5 – Brilla di luce riflessa. Presenzialista come il primo cittadino ma al di là delle belle parole c’è poca sostanza. Aveva parlato in campagna elettorale di scelte di merito in alcuni servizi scolatici. Chiedere a Giorgio Chiaramida e al Nuovo Centro Destra se le promesse siano state mantenute. Mezzo punto in meno per la conduzione non super partes della seduta consiliare dopo l’uscita dall’aula di sei consiglieri di maggioranza, tra cui il presidente e il vicepresidente.

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