Gazzetta del Mediterraneo

Portopalo, Politica locale: le pagelle di fine anno

Portopalo, Politica locale: le pagelle di fine anno
25 dicembre
17:43 2014

Si avvicina la conclusione del 2014. Un anno importante per la politica portopalese che ha registrato la scelta del quarto sindaco eletto direttamente dal corpo elettorale. Dopo Michele Figura, Fernando Cammisuli (in carica per due mandati) e Michele Taccone, alla prima carica cittadina è stato scelto Giuseppe Mirarchi, pensionato, che ha vinto nettamente le elezioni di fine maggio battendo il medico Gaetano Montoneri.

Un’elezione che ha segnato una svolta nella politica locale dopo quindici anni caratterizzati da una coalizione costituita nel ’99, sotto l’egida del professore universitario e medico Fernando Cammisuli, che per tre mandati consecutivi (quindici anni) ha amministrato il comune di Portopalo. La vittoria di Mirarchi, determinata dal sostegno garantitogli da ex componenti della precedente maggioranza (Gaetano Gennuso, Antonello Cannarella e Giorgio Chiaramida), ha visto l’ingresso in consiglio comunale di parecchi volti nuovi, esponenti politici al primo incarico istituzionale, tra cui Corrado Scrofano, Rachele Maucieri, Rossella Miceli, Cristina Litrico, Gianni Drovetti e Mary Lupo.

Tre le anime della coalizione di maggioranza uscita dal voto dello scorso maggio: quella vicinissima al sindaco (Miceli, Litrico, Chiavaro e Ornella Burgaretta), Progetto Comune e Nuovo Centro Destra. Queste ultime due realtà politiche, nella seduta di fine novembre per l’approvazione del bilancio, non hanno dato il proprio sostegno al momento del voto, mettendo in minoranza il sindaco. Sul versante dell’opposizione, si segnala per attivismo soprattutto Edmondo Pisana.

In attesa di una più approfondita analisi dei primi sei mesi di “Amministrazione Mirarchi”, abbiamo stilato le pagelle dei protagonisti della mirarchi, portopalonuova stagione politica portopalese. Nella prima puntata abbiamo preso in considerazione quattro protagonisti dell’attuale fase politica in attesa delle valutazioni degli altri soggetti eletti o nominati dopo il voto di maggio.

Giuseppe Mirarchi (sindaco): 5 – E’ la media aritmetica tra il 7 in fase decisionista (“di piccolo cabotaggio”) e il 3 per quel che riguarda le capacità di saper gestire le dinamiche interne alla coalizione. Palesando una nettissima predilezione per la componente di derivazione “Pd”, in appena sei mesi ha centrato un vero e proprio record: perdere i 6/10 della sua maggioranza al momento dell’approvazione delle variazioni di bilancio. Per il resto, parecchia propaganda, tanto fumo (e tantissime piante disseminate nel centro abitato) e poca concretezza. Tra i primissimi risultati centrati la previsione dell’indennità di carica per sindaco e amministratori che ha posto fine ad un lungo periodo di servizio amministrativo “a gratis”. Pecunia non olet.

Gaetano Gennuso: 7 – Da politico di esperienza e che conosce molto bene le dinamiche locali, dopo essere stato determinante nella vittoria di Mirarchi, è rimasto in disparte, dando il giusto spazio ai componenti del suo movimento (Progetto Comune) e sferrando un colpo sensazionale a fine novembre quando a messo in ginocchio il sindaco durante le sessioni per l’approvazione del bilancio e delle variazioni allo strumento finanziario. Le dinamiche politiche spesso sono insondabili come le meccaniche celesti cantate dal maestro Franco Battiato ma, di certo, Gennuso sta a Mirarchi come il calcio sta alla canoa polo.

Giorgio Chiaramida: 6,5 – E’ stato capace, in campagna elettorale, di traghettare quasi l’intero NCD, vicino al deputato regionale Enzo Vinciullo, nelle sponde “mirarchiane”. Tuttavia, per Chiaramida vale lo stesso ragionamento fatto prima per Gaetano Gennuso. Pochissime sono le cose che lo legano all’attuale sindaco. Infatti, in questi primi sei mesi, si è registrato un alterco piuttosto acceso, in pieno centro cittadino, e l’uscita della componente Ncd nell’ormai memorabile seduta del consiglio comunale per le variazioni di bilancio. All’interno del Nuovo centro destra, comunque, crescono le componenti che vogliono allontanarsi senza ripensamenti dall’attuale sindaco che non ha perso tempo, alcune settimane fa, ad attaccare a mezzo stampa Vinciullo (la questione era quella della divisione dei fondi immigrazione fatti arrivare, soprattutto da Vinciullo, a Portopalo).

Giovanni Chiavaro: 5 – Si è visto poco o niente. Attivo in avvio di consiliatura nell’affidamento dei lavori per la riqualificazione energetica degli edifici scolastici, per il resto è rimasto piuttosto in ombra. Di recente ha deciso di dimettersi dalla carica di capogruppo di maggioranza, in polemica con i sei consiglieri della coalizione che non votarono le variazioni di bilancio. Ma quando il sindaco tirava dritto per la sua strada, ignorando i segnali di Progetto Comune e Ncd, Chiavaro è rimasto in silenzio, accettando senza battere ciglio, come fa sin dal 2009, le scelte di Mirarchi. (1^ puntata).

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