Gazzetta del Mediterraneo

Portopalo-Pachino, un derby combattuto lealmente. L’analisi del giorno dopo

Portopalo-Pachino, un derby combattuto lealmente. L’analisi del giorno dopo
05 dicembre
10:27 2016

Hanno vinto l’agonismo e il fair play, in campo e in tribuna

Non è stata una partita spettacolare ma combattuta. Due squadre che si sono fronteggiate soprattutto a centrocampo dove si è registrato, per tutto il match, un traffico da ora di punta. Alla fine, il pareggio è stato il risultato più giusto dopo un primo tempo dove il Pachino ha segnato un gol sbagliandone almeno due ed una ripresa che ha visto sugli scudi il Portopalo che, dopo il pareggio, ha sfiorato anche il clamoroso sorpasso. I due allenatori, Ferlisi e Spatola, hanno preparato in modo certosino la partita nel corso della settimana. Del resto, è dall’inizio della stagione che tutti aspettavano il derby. E in partite così sentite, ovviamente, è difficile vedere calcio spettacolo. Bellissimo il colpo d’occhio delle due tribune dello stadio “Sasà Brancati”: nella centrale, per dirla con le parole di Galeano, “non entrava neanche uno spillo”. Tifosi delle due squadre gomito a gomito, qualche sfottò ma nulla più. Leggermente movimentata la tribuna laterale dove qualche tifoso pachinese non perdeva l’occasione per lanciare improperi all’indirizzo di Cultrera e Amore. Ma tutto resta nella norma. Pronti via e dopo 130 secondi Accarpio ha già il pallone buono per sbloccare il risultato: palla fuori a due passi dal portiere La Marca.

Il Pachino nei primi 20’ è più incisivo. Il Portopalo paga le non perfette condizioni di Salerno che infatti getta la spugna dopo 37’, lasciando spazio a Jallow Hamadi al suo esordio stagionale. Dopo un’altra occasione sprecata da Accarpio, i portopalesi hanno un lampo offensivo con Ciccio Mallia che di testa sfiora il gol da ottima posizione. Alagna detta legge a centrocampo ben contrastato da Micieli; sulla fascia destra, Amore vince parecchi contrasti, arrivando anche al cross dal fondo verso l’area pachinese. In difesa, da una parte Vizzini (stratosferico) dall’altra Iacono e Carbè si dimostrano in giornata molto positiva. Il gol arriva al 41’ della prima frazione. Come un cobra, Accarpio s’incunea nelle maglie difensive portopalesi, beffando La Marca con un tiro che s’insacca nell’angolo alto alla destra del portiere. Boato al “Brancati” ! Il Portopalo accusa il colpo, i giocatori di Ferlisi sbandano. Arriva, come un toccasana, l’intervallo.

Nella ripresa è subito chiaro il cambio di marcia della squadra portopalese che comincia a guadagnare campo, complice il calo di Alagna. Hamadi e Novello creano problemi a destra, Amore si sposta a sinistra e si conferma incisivo, Pannuzzo non demorde e spinge con determinazione. Mallia ci mette anima e corpo per creare situazioni o inserirsi negli spazi che cominciano ad aprirsi nella difesa avversaria mentre si rivede Ferro con il passo giusto, lo stesso che decise lo spareggio promozione lo scorso 10 aprile a Palazzolo Acreide.

Il gol arriva al 68’: palla spiovente in area sugli sviluppi di un calcio piazzato, Amore prende l’ascensore e stacca di testa, piazzando la sfera dove Luciano non può arrivare. Il “Brancati” diventa una bolgia di esultanza. Pareggio e grande esultanza dell’autore del gol sotto la tribuna centrale. Il Portopalo ci crede: Novello di testa gira debolmente da ottima posizione, Luciano anticipa in presa alta Mallia. Il Pachino si affida al contropiede: Accarpio viene fermato di misura da Cultrera e Carbè, La Marca sbroglia una matassa che poteva diventare letale per il Portopalo. Il brivido finale lo regala Iacono su calcio di punizione dai 25 metri: palla fuori d’un soffio. E’ l’ultima emozione di un derby che verrà ricordato per l’estrema correttezza in campo e fuori. Ultima nota di carattere statistico: il Portopalo ha schierato un portopalese (Salvatore Pannuzzo) e nove pachinesi. Segno dei tempi. Più che derby sembrava una stracittadina (nella foto, l’undici iniziali del Portopalo).

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