E’ crisi nera per la maggioranza politica guidata in aula dal primo cittadino Ferdinando Mirarchi. L’ultima seduta consiliare ha sancito definitivamente una rottura che era già nell’aria da parecchio tempo. La maggioranza non esiste più ed il sindaco è difeso solo dai fedelissimi collaboratori. A schierarsi di ‘traverso’ al capo dell’amministrazione portopalese sono ben sei consiglieri comunali che hanno sottoscritto un documento comune, si tratta di Drovetti, Chiaramida, Lupo, Maucieri, Scrofano e Luciano. Gli esponenti consiliari non utilizzano mezze parole.

Con il documento i  ‘dissidenti’ spiegano  il perché della loro assenza nell’ultima seduta consiliare che ha trattato delle variazioni di bilancio.  “La nostra astensione dai banchi del consiglio, una volta approvato il bilancio,è riconducibile alla continua scarsa attenzione mostrata dal sindaco nei confronti di una maggioranza che altro non è che l’espressione di proposte e di indirizzi politici ed amministrativi specifici e precisi. Non è ne responsabile ne sopportabile bistrattarci e considerarci di seconda scelta. È dalla nascita di questa amministrazione che gli impegni presi vengono raggirati e non rispettati”.

I consiglieri poi aggiungono: “Le variazioni in bilancio sottoposti al vaglio dei consiglieri comunali , hanno fatto si che i sopra citati ,prendessero una forte e chiara distanza dopo i numerosi tentativi di dialogo e confronto sulle tematiche in questione. Il primo schema di variazioni di bilancio trattato assieme alla maggioranza  presentava interventi sulla riqualificazione della contrada Pizzuta,del pallone tensostatico e del fatidico punto di sbarco. Inspiegabilmente questi interventi sono stati boicottati. Il punto di sbarco più volte sollevato dall’assessore Cannarella e dai consiglieri del  NCD ,è di vitale importanza per le sorti della marineria nonostante i diversi reclami e avvisi,il sindaco ha pensato bene di spostare l’intera somma nel capitolo della cultura. Se da una parte il poco tempo disponibile ha giocato contro le scelte democratiche ,dall’altra ,non è giusto nascondersi dietro al dito per giustificare la poca collaborazione e le scelte oligarchiche come nel caso della  mensa scolastica dove a nostro avviso  non hanno prevalso i criteri democratici di scelta. E con lo stesso giro di sotterfugi con la stessa banale scusa della tempistica e scelte prioritarie che il sindaco ,il leader di questa amministrazione , ha scusato scelte impopolari”.

“Ma non dovevamo essere il cambiamento?  –  si chiedono ancora i sei consiglieri comunali – Meritocrazia ,trasparenza,solidarietà, termini che il nostro caro e illustre sindaco sembra abbia buttato nel dimenticatoio o forse sconosce? Noi diciamo no.E se non presentarsi in consiglio comunale può essere inteso come sinonimo di ” vigliaccheria” ancor peggio a nostro avviso  è l’esser complici di soprusi e di scelte dannose per la collettività’. Non aspiriamo a poltrone o a ruoli di potere, la nostra unica pretesa e’quella di essere ascoltati ,di avere voce in capitolo per dare al meglio il nostro contributo.Riteniamo sia più’ giusto preservare il lavoro dei cittadini di Portopalo (punto di sbarco,mercato ittico,rilancio del territorio)invece di complicarne l’esistenza.

“Siamo convinti –  concludono i sei consiglieri comunali –  che sia giusto trovare una soluzione condivisa sui gazebo esterni e quant’altro,invece di sancire il fallimento delle attività solo per puro protagonismo.E nostra intenzione portare avanti il programma elettorale. Inoltre ritratteremo il punto Tari con le dovute modifiche e con la possibilità di dilazionare in più rate il pagamento. Non possiamo più abbassare la testa e tendere la mano a chi, sin dall’inizio, ha pensato ed agito solo con la sua testa obbligando il resto ad ascoltare. Noi non ci stiamo”.

Tu cosa ne pensi? Lascia commento