Vi mostriamo gli atti ufficiali: delibera di giunta e l’atto approvato dal Consiglio comunale nell’ottobre 2015.
A quanto ammontava nel 2015, a Portopalo, il disavanzo comunale certificato allora dall’amministrazione comunale e ratificato dal Consiglio comunale? Un tema che è già stato discusso ufficialmente nella recente seduta consiliare d’inizio dicembre 2019. In quella occasione il consigliere Corrado Lentinello mostrò “le carte”.
Tutto ruota attorno alla delibera del 28 settembre 2015, approvata dalla giunta municipale guidata allora dal sindaco Giuseppe Mirarchi e ratificata dal Consiglio comunale nella seduta del 16 ottobre 2015. Carte che, non temendo smentite, chiarivano un dato: l’entità del disavanzo gestionale che il sindaco Mirarchi, nel settembre 2015, aveva ereditato dall’amministrazione comunale che l’aveva preceduto.
Gazzetta del Mediterraneo mostra ai suoi lettori queste carte, lasciando che siano esse a parlare.
La delibera del Consiglio comunale risalente alla seduta del 16 ottobre 2015 che reca nell’oggetto – cerchiato di nero – “Ripiano del maggior disavanzo da riaccertamento straordinario dei residui”.
La delibera del Consiglio comunale, che scaturisce da una precedente deliberazione della Giunta Municipale n.83 del 28 settembre 2015 (vedere la parte in bassa cerchiata di giallo), sottolinea che si tratta della quota di disavanzo al 1° gennaio 2015 (vedere parte cerchiata in nero qui sopra).
Nella parte in alto di questa pagina della delibera consiliare del 16 ottobre 2015 si mette nero su bianco sul disavanzo di gestione trovato dal sindaco Mirarchi: 91.424,87 euro.
Quindi, nel 2015 il disavanzo accertato dall’Amministrazione Comunale guidata da Giuseppe Mirarchi e ratificato dal Consiglio Comunale allora in carica (presieduto da Rachele Maucieri) fu di 91.424,87 euro (leggere il dettaglio cerchiato in nero e con sottolineature in rosso e in giallo).
Fu Mirarchi, pertanto, e la sua amministrazione comunale, a dire che il disavanzo ereditato dal suo predecessore superava di poco i 90 mila euro.
Il Consiglio Comunale ne prese atto nell’ottobre 2015 (vedere parte cerchiata in rosso) stabilendo in che modo rientrare da quel disavanzo di poco superiore ai 90 mila euro (vedere parte cerchiata in rosso nella foto sotto relativa alla delibera consiliare dell’ottobre 2015)
Il Consiglio comunale scelse pertanto di rientrare da quel disavanzo in 30 esercizi a quote costanti di 3.047,50 annuali.
Nel dicembre 2019, il Consiglio Comunale, prendendo atto di una ampia e dettagliata nota del Responsabile dell’Area Economico-Finanziaria del Comune, ha deliberato la presenza di un disavanzo di gestione di 2,6 milioni di euro formatosi negli esercizi 2016, 2017 e 2018, quando ad amministrare il Comune c’era il sindaco Giuseppe Mirarchi, lo stesso che nel 2015 aveva deliberato l’esistenza di un disavanzo, ereditato dal suo predecessore, di 91.424,87 euro.
Riepilogando: nel settembre 2015 il disavanzo ammontava a 91.424,87 euro (relativo alla gestione precedente a quella del sindaco Mirarchi). Nel dicembre 2019 il disavanzo è stato accertato in 2,6 milioni di euro (riguardante gli anni 2016, 2017 e 2018, quando ad amministrare il Comune era il sindaco Giuseppe Mirarchi).
Quindi, quanto affermato dal movimento civico Cambiavento in questi giorni corrisponde al vero. Carte e documenti alla mano. Tutto il resto, come avrebbe detto il grande Franco Califano, è noia …
Sertac
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