Pubblico delle grandi occasioni lunedì sera per due ore di grande musica. Omaggi a De Andrè e Bindi fino al gran finale con Concerto Grosso e Quella carezza della sera.
di SERGIO TACCONE. La calura di mezza estate che da giorni avvolge Portopalo, estremo lembo sudorientale della Sicilia, al di sotto del parallelo di Tunisi, ha salutato il concerto di Vittorio De Scalzi che lunedì sera ha deliziato il numeroso pubblico presente con il live “La storia dei New Trolls”. Un percorso che ha attraversato oltre mezzo secolo di musica.
I momenti d’autore non potevano prescindere da “Faccia di cane”, brano scritto da Roberto Ferri e Fabrizio De Andrè, che i New Trolls portarono a Sanremo nel 1985, conquistando il premio della critica. De Scalzi canta, suona il piano, le tastiere ed il flauto traverso senza accusare passaggi a vuoto né momenti di stanca. Ad ogni brano dedica venti secondi per presentare il pezzo ed introdurre il pubblico nel clima del tempo che ispirò quelle canzoni.
Tuffo indietro negli anni con “Signore, io sono Irish” (testo tratto da una poesia di Riccardo Mannerini che con il prezioso contributo di De Andrè fece parte del memorabile “Senza orario e senza bandiere”, album del ’68 dei New Trolls), “Una Miniera” e “America ok”.
Con “Letti”, la perla di rara bellezza che i New Trolls presentarono a Sanremo nel ’96 insieme a Umberto Bindi, si è raggiunto forse il momento di maggiore emozione grazie alla forza del testo di Renato Zero, elegia per perdenti vestiti di sogno dove, tra stracci e rarissimi merletti, ognuno giace come merita.
Immancabile, anche a Portopalo, l’ampio spazio riservato a “Concerto Grosso”, l’album del 1971 nato da un’idea di Luis Bacalov. Partendo dall’Allegro, si passa all’Adagio dove il breve testo in inglese fa riferimento all’Amleto di Shakespeare (Morire, dormire, forse sognare). Il flauto traverso di De Scalzi traccia la rotta, seguito dagli efficaci fraseggi chitarristici di Andrea Maddalone e dal basso di Roberto Tiranti, sempre convincente anche nei suoi acuti vocali. La parte ritmica è affidata al batterista Lorenzo Ottonello, essenziale e senza fronzoli.
Dopo “Shadows”, ultimo capitolo della suite, omaggio a Jimi Hendrix, il gran finale ha riservato emozioni a cascata con “Che idea”, “Aldebaran” e “Poster” (splendida rivisitazione del brano di Baglioni che i New Trolls prepararono per un’edizione di Fantastico) prima dell’epilogo affidato alla celeberrima “Quella carezza della sera” (con il pubblico a intonare alcuni passaggi) e ad una convincente versione de “Il cielo” di Renato Zero. Standing ovation e applausi a scena aperta: De Scalzi e i suoi tre compagni di viaggio ringraziano. Una serata che a Portopalo sarà ricordata a lungo.
Sertac
(Didascalia foto: Vittorio De Scalzi con l’assessore comunale Salvo Nieli. Per la foto “Live” dal palco di Portopalo si ringrazia Eleonora Irene Magrì per la gentile concessione)
Non ci sono commenti per adesso, vuoi scrivere un commento?
Scrivi un commento