L’esponente della giunta comunale ai microfoni di Gazzetta del Mediterraneo dopo il consiglio comunale di ieri.
Si dice che la notte porti consiglio. Il mattino dopo la sospensione della seduta consiliare a Portopalo, parla l’assessore municipale e consigliere comunale Corrado Lentinello. Partiamo dallo scontro dialettico tra Rachele Rocca e Mary Lupo che ha determinato la sospensione dei lavori consiliari, con rinvio alla settimana prossima.
Assessore, quali sono le sue sensazioni il giorno dopo la seduta?
“C’è amarezza, questo è certo. Intanto è bene subito chiarire che il vicesindaco Rocca non ha minacciato Mary Lupo. Semplicemente le ha detto una parola, vergogna, determinata da quello che era stato detto in aula. Dopo due mesi in cui non ci siamo fermati un attimo, abbiamo garantito al massimo la sicurezza dei portopalesi in tempi di coronavirus, ci sono una marea di risultati conseguiti nelle fasi dell’emergenza, tanti cittadini ci ringraziamo sinceramente perchè siamo stati sempre operativi e attivi. Abbiamo rappresentato una vera e propria avanguardia, come è stato scritto di recente nella stampa locale, e a dirlo sono i fatti. Dalle sanificazioni alle mascherine, dal controllo del territorio al coordinamento dei gruppi di volontariato attraverso il Coc: riscontri ottimali da tutte le parti”.
In Consiglio comunale invece cosa è accaduto?
“C’è stato un processo sommario contro il sindaco e la giunta basato sul nulla, avviato dall’opposizione consiliare, che ovviamente fa la sua parte, avallato dal consigliere Chiaramida che in aula, smentendo ogni ipotesi di apertura al dialogo, ancora una volta non ha perso tempo ad attaccare il sindaco, spacciando per oggettive delle posizioni che sono totalmente soggettive e preconcette”.
Quando, a suo avviso, si è creata la frattura con Chiaramida?
“Le tempistica è chiara. L’anno scorso a giugno il sindaco azzerò la giunta e nomina quattro assessori: Chiaramida, Paolo Campisi e due esterni che dovevano essere indicati dai consiglieri Santocono e Rocca. Tutto naufragò perchè Chiaramida voleva la carica di vicesindaco e l’assessorato ai lavori pubblici. Fu in quel preciso momento che spuntò il nuovo gruppo, poi chiamato Prospettiva, che ha deciso di mettersi di traverso. Riporto un dato: abbiamo registrato ventitré assenze di Chiaramida alle riunioni di maggioranza. Un modo singolare di dialogo senza essere mai presente. Da quasi un anno, inoltre, i colleghi di Prospettiva hanno deciso di attuare scelte vetero-democristiane, fingendo collaborazione e scegliendo le riunioni più o meno segrete, traccheggi sottotraccia, assenze e scelte che hanno portato solo ad un risultato: dare sostegno a chi, dopo aver distrutto l’ente, cerca di tornare al potere. Ogni riferimento a Mirarchi è voluto”.
Cosa avvenne dopo il fallimento del rimpasto di giunta 2019?
“Il sindaco, dovendo dare un assetto al suo esecutivo, dal momento che i nominati, tranne Rocca che aveva indicato Salvo Nieli, si erano defilati, nominò la nuova giunta inserendo anche il sottoscritto che, è bene ribadirlo per gli smemorati, non facevo parte dell’assetto uscito dal rimpasto. Questi sono i fatti. Da quel momento in poi Prospettiva si è messa di traverso e l’esempio più eclatante è stato il bilancio che noi abbiamo bocciato non per mandare a casa il consiglio ma perchè quel bilancio, dopo gli emendamenti di Prospettiva, era stato stravolto. Ricordiamo poi che l’opposizione prima aveva bocciato il bilancio, a dicembre, e poi l’ha votato, due settimane dopo, ad esclusione della collega Rossella Micieli che, in modo coerente con il suo mandato, ha ribadito il suo no”.
Parliamo delle cose che avete messo in atto per affrontare la crisi pandemica.
“La giunta Montoneri ha sospeso tutti i tributi non solo alle realtà produttive ma anche ai cittadini. E non al 50% come proponeva Mirarchi, ma al 100%. Avremmo anche potuto fare di più ma siamo stati frenati dalla zavorra che ci ha lasciato la gestione Mirarchi con una montagna debiti e tributi non riscossi che hanno provocato un disavanzo pazzesco di 2,6 milioni di euro che oggi pesa sulle nostre scelte. Siamo certi che la Corte dei Conti e la Procura della Repubblica di Siracusa sapranno far luce su queste dinamiche dal momento che le carte sono state inviate agli organi competenti per capire se vi siano profili di responsabilità erariale e penale”.
Si è tanto parlato anche di volontari.
“Certo, tutti i gruppi di volontariato sono stati encomiabili: dalla Protezione Civile alla Misericordia, dalla Croce Rossa alla Caritas non dimenticando l’Ipf. Ed inoltre, una cosa che ieri nessuno ha rimarcato in aula, un ringraziamento va alle Forze dell’ordine per il lavoro egregio che hanno svolto tra marzo e aprile, nel pieno dell’emergenza Covid19”.
Si è registrato un grande attivismo sul versante del decoro del centro urbano.
“Qui un merito grandissimo va ad Antonino Rocca che in totale gratuità si è messo a disposizione della collettività, facendo un lavoro pazzesco sulla cura del verde pubblico, attivandosi per la realizzazione delle mascherine in Tnt, reperendo il materiale necessario, instancabile nelle procedure di sanificazione e dando prezioso supporto in tante altre dinamiche legate all’emergenza coronavirus. Ricordo un particolare fondamentale: tutto è stato fatto a costo zero mentre ai tempi di Mirarchi per queste operazioni si usava il Comune come un bancomat”.
Il 3 gennaio scorso lei accusò il presidente Scrofano di castrare il dibattito in aula consiliare.
“E lo confermo anche oggi. Anche nella seduta di ieri il presidente ha bloccato spesso gli interventi. Mi chiedo: ma se non c’è dibattito in aula, anche serrato, dove dobbiamo farlo? Tra l’altro, l’attività del Consiglio comunale è stata ridotta quasi a zero negli ultimi mesi”.
Ci sono margini di dialogo con il gruppo Prospettiva?
“Per dialogare ci vogliono due parti, altrimenti siamo al monologo o peggio ancora alla presa in giro. I vecchi meccanismi della politica, fatta di traccheggi e riunioni carbonare, non mi interessano. In Prospettiva, purtroppo, predominano le posizioni di alcuni consiglieri che fanno solo finta di cercare questo dialogo mettendo in atto dinamiche che, alla fine, favoriscono soltanto Mirarchi che lavora solo ed esclusivamente per distruggere e tornare alle urne”.
Redazione GdM
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