Temi e ospiti di eccellente caratura per una manifestazione che sorprende ogni anno.
Si è conclusa ieri sera a Portopalo, nell’incantevole scenario del golfo di Capo Passero, la tredicesima edizione del Premio Nazionale di Giornalismo, Saggistica e Letteratura “Più a sud di Tunisi”. Un appuntamento – promosso dall’Associazione Culturale Capo Passero, con il supporto istituzionale della presidenza dell’Ars – che anche quest’anno ha mantenuto (e superato) le attese della vigilia. Vincitori ed ospiti di altissimo livello, temi che hanno catalizzato l’attenzione del numeroso pubblico presente, che ha riempito il piazzale esterno della Chiesa Madre di Misericordia di Portopalo. Un bagno nell’acqua limpida del buon giornalismo, con Andrea Lodato, premiato nella categoria giornalistica, che ha parlato di immigrazione senza scadere nel manicheismo e non perdendo mai di vista l’essere umano.
Massimo Raffaeli, critico letterario di punta del panorama nazionale, premiato nella categoria “Calcio e Letteratura”, ha sottolineato la bellezza del territorio, ricco di storia e di accoglienza. Darwin Pastorin, altra grandissima firma del giornalismo italiano, nel consegnargli il premio, ha evidenziato la classe di Raffaeli, capace di coniugare l’amore per il calcio con la splendida competenza letteraria. Le eccellenze del territorio hanno avuto in Elisabetta Schifitto (studentessa di scienze infermieristiche a Firenze, impegnata in un’esperienza umanitaria in Senegal) e Piera Stefania Arfò (biologa e nutrizionista che da anni sottolinea le qualità organolettiche ed antitumorali del pomodoro Igp di Pachino) le due vincitrici nella sezione speciale “Capo Passero”, mentre l’ambito sociale ha visto l’affermazione della compagnia “Quelli che il teatro” di Siracusa, guidata da Lillo Tubolino, che da anni promuove momenti teatrali per i soggetti più deboli.
Due i riconoscimenti “alla carriera”: a Lamberto Boranga, medico, highlander dello sport, ex portiere di calcio in serie A tra gli anni 60 e 70 (Fiorentina e Cesena), attuale pluriprimatista di atletica leggera. Uno che – a 74 anni – riesce a fare 100 flessioni al giorno ed allenarsi con regolarità. “Ho sempre parato senza guanti, facendo camminare gambe e cervello”, ha sottolineato il dottor Boranga. Di musica d’autore ha parlato, invece, Ernesto Bassignano che ha ricevuto il premio alla carriera “per aver lasciato una traccia indelebile in tutti i campi che lo hanno visto protagonista impegnato e mai banale”. Passaggio ribadito dal cantautore Ugo Mazzei, componente del “Comitato d’onore” del Premio, che con Bassignano ha curato un viaggio nella storia del Folkstudio Roma.
Riconoscimento, nella sezione “musica” al pianista, compositore ed arrangiatore Giuseppe Furnari, co-autore del brano “Rivederti”, portato al Festival di Sanremo 2018 da Mario Biondi. Di antimafia in chiave storica si è parlato con Diego Scarabelli, vincitore nella categoria “Storia e Territorio”, in riferimento alle sue ricerche sul maresciallo dei carabinieri Paolo Bordonaro, inventore del processo verbale nella prima metà del Novecento. Premio “teatro” ad Andrea Puglisi, talentuoso protagonista del monologo “La guerra di Paulinuzzu Millarti”, per la regia di Benedetta Nicoletti.
I brani musicali del duo “Gem” (Veronica Schifitto e Antonio Mauceri, entrambi da applausi) hanno fatto da colonna sonora – tutt’altro che banale – della serata in cui ha avuto spazio anche il talento del giovanissimo chitarrista Sebastiano Campisi, che ha aperto la cerimonia di consegna con un pezzo di Joe Satriani. Prospero Dente, segretario di Assostampa Siracusa, ha sottolineato la forza del Premio Più a sud di Tunisi. “Una rassegna che va sostenuta, che non delude mai, mantenendo livelli sempre molto alti”, ha aggiunto Dente.
Di questa edizione va sottolineata anche la presenza di Massimiliano Castellani (responsabile delle pagine culturali di Avvenire) e del pianista Salvino Strano. Il sindaco di Portopalo, Gaetano Montoneri, ha ribadito, infine, che “il premio più a sud di Tunisi, che seguo sin dalla prima edizione del 2006, rappresenta una ventata d’aria pura, capace di evidenziare il nostro territorio, con un respiro culturale e sociale internazionale e senza trascurare le eccellenze locali”.
Appuntamento al 2019 con la sensazione di aver assistito a tre giorni di altissimo livello, dove semplicità e qualità hanno camminato insieme. Lunga vita al Più a sud di Tunisi !
Redazione
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