Dall’opposizione arriva un secco “No”
Giovanni Chiavaro prova a togliere il sindaco Giuseppe Mirarchi dall’angolo politico in cui è finito dopo l’ultimo rimpasto. Aver escluso dall’amministrazione comunale il gruppo Progetto Comune, guidato dall’ex assessore Gaetano Gennuso, dando a Giovanni Chiavaro e Ornella Burgaretta (fondatori del gruppo Oltre) due posti in giunta su quattro, ha prodotto un risultato totalmente negativo per Mirarchi, rimasto con soli tre consiglieri ad appoggiarlo ufficialmente e quindi a rischio “sfiducia”. In questa fase non tutto è chiaro. Le elezioni, nel 2014, le ha vinte Mirarchi con l’appoggio di Chiavaro, Burgaretta, Micieli e del gruppo Progetto Comune. Quindi, l’aver cacciato dalla maggioranza Gennuso & C. poteva creare solo scompiglio che oggi Chiavaro, rifolgorato sulla “via mirarchiana”, vorrebbe risolvere intruppando nella nuova maggioranza anche l’opposizione. Ma questa volta, in una provincia dove pullulano voltagabbana e saltafossi, pronti a rinnegare se stessi per uno sgabello all’ombra del potere, l’opposizione ha detto no.
Paolo Campisi, Salvo Nieli, Rachele Rocca ed Edmondo Pisana non hanno alcuna intenzione di entrare nella squadra di governo della città per rimanere fedeli al mandato degli elettori che nel 2014 li ha collocati all’opposizione mentre il presidente Baldo si mantiene “super partes” per esigenze istituzionali. La posizione dell’opposizione non è stata digerita da Chiavaro che ha cercato di convincere i quattro al sostegno. Così, in una recente riunione, svoltasi in un noto studio professionale del paese, lo stesso Chiavaro si è scontrato dialetticamente con Paolo Campisi il quale ha ribadito un concetto elementare: chi ha vinto le elezioni nel 2014 (quindi anche Chiavaro) ha l’onore e l’onere di governare, chi le ha perse deve vigilare. Elementare, Watson ! Tutto il resto fa parte di una pastetta “demoplutocristiana” che da tre anni ha fatto capolino nella politica locale, con rimpasti frequenti, gruppi messi alla porta ed una situazione da “resa dei conti” permanente in aula consiliare. L’intervento di Gaetano Gennuso in un recente consiglio comunale rappresenta la cartina di tornasole della situazione attuale.
In sostanza, l’ex assessore ha detto: “il sindaco ci ha messo da parte, ha preferito altri. Bene, vediamo quanto siete bravi ad amministrare”. Chiavaro, che i gradi di stratega politico se li è appuntati da tempo, dopo aver corteggiato in tutti i modi possibili l’opposizione, si è trovato con un pugno di aria fritta in mano e con un sostegno ridotto all’osso. Resta un dato di fatto: è Chiavaro a dover dare risposte al paese, avendo fatto parte della coalizione che ha vinto le elezioni del 2014. E’ lui che, con il sostegno al sindaco, si sta prendendo la responsabilità di quello che sta avvenendo, in positivo ed in negativo, in questo quinquennio. Di recente è uscito un debito di 300 mila euro, maturato negli anni 2015 e 2016, per il conferimento rifiuti, con la società che gestisce la discarica pronta alla messa in mora e quindi a battere cassa al Comune. Questo è uno dei problemi, non il solo, per cui qualcuno dalla “stanza dei bottoni”, a partire dal sindaco Mirarchi e dal consigliere Chiavaro, deve dare risposta. Il resto sono parole al vento.
Sertac
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