A Portopalo, animali battono famiglie disagiate 13 mila euro a 4 mila. Questo uno dei dati più esilaranti (si sceglie la via dell’ironia anche se verrebbe da piangere) usciti lunedì sera dalla seduta del Consiglio comunale portopalese in cui è stato dato l’ok al bilancio preventivo, che ormai si approva ad un mese e mezzo dalla fine dell’anno, quasi a consuntivo. E anche questo è un dato esilarante ma ormai ci si è fatta quasi l’abitudine in tempi di politica bislacca come gli attuali in cui si cerca di trasformare il cittadino-elettore in un nano disinformato ed incapace di salire sulla groppa di altri nani.
La “vexata quaestio” iniziale riporta alla mente un classico della letteratura: “La fattoria degli animali” che George Orwell scrisse nel 1945. Nel testo orwelliano, gli animali di una fattoria, stanchi dello sfruttamento dell’uomo, si ribellano e, dopo aver cacciato il padrone, scelgono il principio “a ognuno secondo i propri bisogni”. Il loro sogno fallisce perché i maiali, gli ideatori della rivoluzione, prendono il controllo della fattoria, diventano sempre più simili all’uomo, finché persino il loro aspetto e quello del loro leader si avvicinerà a quello degli umani. Perché citare questo libro? Tra le pieghe del bilancio, che ha avuto l’ok delle sole forze di maggioranza, quelle che all’interno del consesso civico portopalese appoggiano il sindaco Giuseppe Mirarchi, appare come un dito nell’occhio del buon senso il dato relativo agli stanziamenti per le famiglie economicamente svantaggiate e quello per la lotta al randagismo.
Nel primo caso, la somma impegnata è 4 mila euro, nel secondo si arriverebbe a circa 13 mila euro tra fondi per la lotta al randagismo e sostegno alle associazioni animaliste che poi a Portopalo altre non sono che “La carica dei volontari”, realtà da qualche anno impegnata in questo ambito (con buoni risultati) e che vede tra i promotori anche il presidente del consiglio portopalese Rachele Maucieri. “Non si può accettare una disparità simile, – ha affermato il consigliere Loredana Baldo – prima vengono le famiglie bisognose e dopo gli animali, come ha anche evidenziato di recente Papa Francesco”. Ma di questi tempi persino trovarsi d’accordo con il sommo pontefice non mette al riparo dall’accusa di essere nemico degli animali.
Così, i nuclei indigenti devono accontentarsi di ricevere meno di 1/3 degli animali. Meno male che a Portopalo c’è una realtà estremamente dinamica ed operativa come la Parrocchia san Gaetano di don Gianluca Manenti che da anni rappresenta un baluardo a supporto di chi non arriva a fine mese perché ha perso il lavoro e non può mantenere la famiglia. E anche qui gli indigenti sono l’unica voce in crescita esponenziale. Ma chi ama gli animali a Portopalo può dormire sonni tranquilli: questo settore non conosce crisi. Tutti pronti per un selfie per il prossimo randagio salvato. Ciccio (nome di fantasia, ovviamente) non arriva a fine mese? “Vatinni a criesa ca u parrinu t’aiuta”.
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