Le prime due serate hanno registrato il pienone, tra teatro, letteratura e musica. Stasera la cerimonia di consegna dei premi
Un’edizione deluxe. Il Premio nazionale di giornalismo, saggistica e letteratura “Portopalo, Più a sud di Tunisi” ha mantenuto le attese della vigilia, confermandosi come evento in grado di valorizzare culturalmente il territorio e offrire spazi di riflessione e di rievocazione storica in vari campi: dal teatro alla canzone d’autore, dalla letteratura legata al calcio (con un magniloquente quanto semplice ricordo dedicato allo scrittore argentino Osvaldo Soriano) alle musiche da film.
La serata d’apertura, svoltasi venerdì scorso nel piazzale esterno della Chiesa Madre, ha visto la prima nazionale del monologo teatrale “La guerra di Paulinuzzu Millarti”, di e con Andrea Puglisi, per la regia di Benedetta Nicoletti. Un lavoro incentrato sulla vita di Paolo Montalto, portopalese classe 1918, di cui è stata raccontata una parte della sua secolare esistenza, con particolare riferimento agli anni del secondo conflitto mondiale. Puglisi, attore formatosi all’Accademia Fondamenta di Cinecittà (Roma) ha emozionato, strabiliato la platea. In una parola: ha convinto tutti.
Ieri sera, all’interno del Cortile Sotto il Ponte, diventato l’angolo culturale del centro abitato portopalese, si è partiti con un omaggio a Osvaldo Soriano, nume tutelare dei cercatori di “storie di cuoio”. Un gruppo di autori di altissima caratura ha presentato brevi storie dove futbol, letteratura e poesia hanno camminato di pari passo. Dal racconto di Darwin Pastorin sul portiere brasiliano Gilmar alle figurine sorianesche di Massimiliano Castellani, da Vendrame a Lamberto Boranga, presente anch’egli ieri sera, vero highlander dello sport. Massimo Raffaeli ha ricordato Soriano attraverso il racconto di Obdulio Varela dopo il “Maracanazo” del 1950 mentre Sergio Taccone ha narrato la poesia del calcio di provincia, con un filo conduttore capace di unire Cipolletti (città argentina) con Portopalo. Colonna sonora affidata a Salvino Strano che ha eseguito magistralmente al pianoforte brani di Piazzolla (Oblivion) ed Ennio Morricone (Saluto alla madre, La casa e la giovinezza), con il gran finale di “C’era una volta il west” – da standing ovation – supportato dalla voce mezzosoprano di Linda Rogasi.
Nella seconda parte, la musica d’autore ha completato la splendida serata. Il cantautore Ugo Mazzei, garanzia di qualità in questo campo, ha effettuato un viaggio nella storia del Folkstudio di Roma, in coppia con Ernesto Bassignano, giornalista, autore radiofonico e cantautore. Un percorso che si è snodato tra brani, aneddoti e racconti, parlando anche di Francesco De Gregori, Fabrizio De Andrè, Stefano Rosso e Rino Gaetano, tra la miriade di artisti conosciuti da Bassignano. Il gran finale è stato affidato a “La canzone dell’amore perduto” di De Andrè, interpretata mirabilmente da Ugo Mazzei alla chitarra e voce, accompagnato da Strano al piano. Il pubblico ha riservato alla fine cinque minuti di applausi a scena aperta.
Stasera alle 21 la cerimonia di consegna nel piazzale esterno della Chiesa Madre. Tra i vincitori il giornalista Andrea Lodato.
REDAZIONE
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