Il progetto Bio-safety è stato finanziato attraverso la Misura 1.26 del Feamp
Un’interessante iniziativa dal carattere scientifico capace di coniugare innovazione e sicurezza nel settore della pesca. E’ il progetto scientifico denominato “Bio-safety” riguardante le nuove tecnologie per la pesca artigianale. L’iniziativa vede in
collaborazione il Csr (Centro Studi e Ricerche) e Ias-Cnr. Tra gli esperti di pesca che hanno collaborato a questo studio c’è anche il consulente portopalese Lorenzo Taccone. La responsabilità scientifica è di Angela
Cuttitta, in collaborazione con Marcello Tagliavia. Un progetto finanziato attraverso la misura 1.26 del Feamp e presentato dal Csr Pesca di Trapani.
Lo scopo è la creazione di un sistema di valorizzazione, tutela e supporto della piccola pesca artigianale attraverso la promozione di misure mirate al raggiungimento dei più elevati standard qualitativi e di sicurezza alimentare, e ha visto direttamente coinvolte le imbarcazioni della piccola pesca costiera artigianale dell’area di Trapani e delle Isole Egadi. L’obiettivo è il controllo dello stato sanitario delle imbarcazioni e degli attrezzi da pesca, per il miglioramento qualità del prodotto ittico fresco, in termini di maggiore salubrità e conservabilità. Attrezzature e superfici di lavoro a contatto con il pescato possono ospitare quantità elevate di microrganismi patogeni e quindi nocivi per la salute umana.
Al fine di evitare il ricorso a disinfettanti potenzialmente nocivi ed inquinanti, una delle attività di BioSafety è l’individuazione e la messa a punto di una soluzione sanificante non tossica, non inquinante e altamente efficace. E’ stato realizzato un kit di rilevazione rapida dei livelli di presenza microbica in grado di fornire, in tempo reale, indicazioni utili alla pianificazione degli interventi di sanificazione, limitandoli alle situazioni di effettiva esigenza.
Il progetto si è articolato in tre azioni principali: monitoraggio dei livelli di contaminazione microbica su superfici e attrezzature da pesca con successiva sperimentazione sperimentazione, dopo opportuna messa a punto e sperimentazione in laboratorio, della miscela di sanificazione e kit di rilevazione microbica, a bordo delle imbarcazioni coinvolte nel progetto.
“La sperimentazione – evidenzia il team tecnico e scientifico del progetto – ha fornito risultati eccellenti, poiché il processo di sanificazione è risultato altamente efficace, in grado di abbattere drasticamente la presenza di batteri, inclusi quelli potenzialmente pericolosi; il kit si è rivelato in grado di rivelare, in pochi minuti, se i livelli di contaminazione erano tali da rendere opportuno un intervento di sanificazione. Entrambi gli strumenti, finalizzati a rilevazione e sanificazione, sono stati studiati in modo tale da essere utilizzabili da qualunque operatore, senza alcuna necessità di ricorrere a personale specializzato. I risultati conseguiti rappresentano un’importante strumento per la valorizzazione dei prodotti e delle tradizioni di eccellenza legate alle marinerie della Sicilia, e sta riscontrando l’interesse di operatori del settore. Inoltre, trattandosi di un sistema di grande utilità e interesse non soltanto per gli operatori della pesca e di distribuzione dei prodotti, ma anche per altri soggetti, quali quelli coinvolti nel monitoraggio e controllo della qualità dei prodotti, sarebbe auspicabile la sua validazione per l’estensione dell’impiego ad altri settori, per il monitoraggio della conservazione e stato di freschezza di una grande varietà di alimenti di pregio, soprattutto di origine animale”.
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