Gli artigiani di Pachino penalizzati dai problemi nell’individuazione nel Prg di aree attrezzate destinate alle attività produttive. La critica di Gianni Luciano.
PACHINO. Bandi europei alle porte ma non per gli artigiani di Pachino. Le piccole e medie imprese produttive presenti nel territorio di Pachino sarebbero penalizzate ancora una volta , non avendo la possibilità di accedere ai fondi comunitari in uscita nel 2017 a causa di un Prg ormai obsoleto da 40 anni. A spiegare la situazione ci pensa Gianni Luciano, imprenditore quarantenne che oltre ad essere il presidente locale del Cna, la Confederaziojne Nazionale dell’Artigianato, è anche presidente della Consulta cittadina alle Attività Porduttive.
“Si tratta di un problema che va avanti ormai da anni e personalmente lo sollevo dal 2011 – dice Luciano – Pare però che questa problematica, al di là degli interessamenti di facciata da parte delle amministrazioni che si sono susseguite, finisce poi sempre nel dimenticatoio. All’interno del PRG vigente , oramai scaduto da 40 anni , sono individuate delle aree da adibire ad attività produttive , che ad oggi hanno i vincoli scaduti non essendo stati redatti i piani attuativi. Pertanto non esiste al momento nessuna possibilità per andare in deroga allo strumento urbanistico attraverso lo Sportello Unico delle Attività Produttive , dato che non è possibile dichiarare che le aree non esistono , essendo individuate dal vecchio e obsoleto PRG ma mai dotate dei piani attuativi . Ad oggi , qualsiasi imprenditore ancora dotato di buona volontà , vorrebbe immedesimarsi alla realizzazione di un impianto produttivo , l’unica risposta di questo ente sarebbe un silenzio assordante. A queste condizioni , per gli artigiani di Pachino diventa impossibile accedere a qualsiasi forma di finanziamento comunitario e non”.
Gianni Luciano, da presidente della Cna, ha fatto presente il problema all’attuale amministrazione comunale nel febbraio del 2015. Nello stesso mese l’amministrazione decide di costituire le Consulte Comunali tra le quali appunto quella specifica delle Attività Produttive e lo stesso Luciano viene nominato presidente. “Tra gli scopi cardine della consulta c’era quello di individuare le aree attrezzate da destinare agli artigiani – ha detto Luciano – presente in quell’occasione oltre al Cna anche i rappresentanti di Casartigiani e altri artigiani componenti della consulta”. Poi però si inanellano una serie di riunioni e carte ma alla fine i buoni propositi finiscono nel dimenticatoio.
“Il 3 marzo del 2015 – spiega Gianni Luciano – chiedo un censimento delle aree pubbliche con relativa destinazione d’uso e stato d’attuazione nel Prg. Solo il 9 ottobre alla Consulta delle attività produttive viene fornito un elenco elaborato dei beni patrimoniali in dotazione al Comune . A fine ottobre 2015 – aggiunge Luciano – si tiene un incontro per stabilire quali potenzialmente potrebbero essere le aree di proprietà dell’ente , che tendenzialmente si prestano favorevolmente allo scopo prefissato . Il primo dicembre in effetti in una degli incontri tenutosi nel palazzo comunale alla presenze del sindaco e dei dirigenti dell’ufficio tecnico , individuo e propongo di lavorare su una delle aree disponibili da subito , per renderla idonea e a servizio delle attività produttive . Si tratta di un’area di circa 20.000 mq , in prossimità di strade di facile accesso e tra l’altro ricadente in una zona dove esistono già capannoni , in modo tale da non trasformare le aree in una macchia di leopardo, nel pieno rispetto assoluto del territorio . Tutto però come sempre solito a Pachino … nasce e muore . Inoltro un ennesimo sollecito datato marzo 2016 da allora nessuna risposta”.
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