Avanzano quasi 4 mensilità arretrate. Uno stillicidio senza fine a conferma dello sfascio in cui versa Pachino.
Continua l’attesa per gli operai della nettezza urbana in servizio a Pachino. Oggi altre due ore di assemblea davanti al palazzo comunale a una settimana di distanza dallo sciopero. Padri di famiglia e lavoratori che vivono in un perenne stato di frustrazione. L’ultimo mezzo stipendio gli è stato corrisposto a ottobre (pagato a fine dicembre), come è stato spiegato dai rappresentanti sindacali degli operai, poco meno di 50 in servizio con la Dusty, l’impresa che svolge il servizio di raccolta rifiuti. Si protrae l’attesa dei 3 stipendi e mezzo ancora non versati. “La situazione delle nostre famiglie è critica, siamo a ridosso della soglia di povertà, i debiti aumentano e le finanziarie continuano a chiamare”. Senza il versamento dei canoni da parte del Comune all’impresa la situazione non potrà sbloccarsi. Nelle casse municipali si attende un flusso di circa 400 mila euro, proveniente da fondi regionali. Somma che servirà a pagare una mensilità ai dipendenti comunali (anche loro con 4 mesi di arretrati) e un canone alla Dusty. I netturbini hanno smentito qualsiasi allusione riguardante contrasti con i dipendenti comunali: la barca è la stessa, sgangherata e piena di buchi, del Comune di Pachino. Intanto l’attesa continua, snervante, mortificante, deprimente. Resta solo l’opzione della protesta pacifica. Una situazione ancora più difficile per i lavoratori pendolari.
(La foto si riferisce ad una precedente protesta dei netturbini davanti al Palazzo Comunale di Pachino)
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