Gazzetta del Mediterraneo

Pachino.Io imprenditore rovinato dal Durc. Vi racconto una ingiustizia

Pachino.Io imprenditore rovinato dal Durc. Vi racconto una ingiustizia
14 ottobre
15:36 2014

Trent’anni di lavori svolti per conto del comune e di altre ditte, ora la Ecosysten S.R.L. rischia la chiusura,  ha già licenziato un operaio. Ecco perché.

La Ecosystem srl rischia di chiudere: portata quasi alla rovina dalla contorta normativa del Durc. Il documento unico di regolarità contributiva per il titolare della società è una tagliola per le piccole e medie imprese. Giovanni Abbate, 43 anni, è uno dei responsabile della Ecosystem, ditta che si occupa di espurgo condotte fognarie, nata a Pachino più di 30 anni fa’ fondata dal padre che poi l’ha ceduta a lui. Ma ora l’impresa dopo oltre tre decenni di lavori svolti per conto del comune di Pachino rischia seriamente di tracollare.

“Siamo stati i primi a Pachino in assoluto su questo settore e ora rischio la chiusura sia per la normativa del Durc che per qualche nemico che approfitta della mia situazione, sono stato costretto già a licenziare un operaio”. Queste le parole di Giovanni Abbate. “La normativa del Durc mi sta rovinando a fronte di oltre 60 mila euro che devo ricevere per lavori svolti, oggi non riesco a trovare quei 4-5 mila euro per mettermi in regola con il Durc, è un circolo vizioso”.

La Ecosystem s.r.l. vanta crediti di oltre 40 mila euro dalla società Sai8 oggi in regime fallimentare, a questi vanno aggiunti ulteriori crediti che ammontano a 20 mila euro per lavori già fatti. “Dal gennaio 2010 al maggio del 2013 ho lavorato per conto di Sai 8 nella gestione giornaliera della condotta fognaria pachinese. La Sai 8 oggi è in fallimento -spiega il titolare – e non mi ha ancora pagato i lavori svolti a  suo favore. Vanto crediti per circa 40 mila euro per lavori già svolti nel comune di Pachino assegnati all’epoca da Sai8 alla nostra azienda. Altri 20 mila euro mi devono essere ancora pagati per ulteriori  lavori realizzati su Siracusa. Sono soldi – dice ancora Abbate – che non arrivano nelle casse della mia società, per un motivo o per un altro”.

giovanni abbate

Giovanni Abbate

“A fronte di 60 mila euro di crediti – aggiunge ancora Giovanni Abbate – non riesco a pagare quei 5 mila euro circa che mi permetterebbero di regolarizzare la situazione del Durc. Tra l’altro, oltre il danno anche la beffa  dato che  abbiamo anticipato soldi di tasca nostra per le spese aziendali. Ancora pochi mesi fa -spiega l’imprenditore – eravamo in regola fino a quando non abbiamo subito questo danno finanziario. Abbiamo dato tutto in mano agli avvocati  ma sappiamo bene quali siano i tempi della giustizia e della  burocrazia italiana. Ci  sono  migliaia di piccoli imprenditori  come noi bloccati dalle leggi italiane e beffate dal Durc”.

 Insomma, in parole povere, è un cane che si morde la coda. La Ecosystem Srl vanta crediti per oltre 60 mila euro, nessuno tuttavia paga e il titolare non si trova in condizione di poter ottemperare alle richieste dello Stato e cioè versare quei circa 5 mila euro necessari a sistemare la situazione contributiva e dunque ottenere  il Durc senza il quale naturalmente non può lavorare partecipando a gare e bandi. “Perche’per il resto dei documenti aziendali siamo in regola di ogni cosa. – dice ancora Abbate – La normativa sul Durc va cambiata,  stritola le piccole e medie imprese come la mia. In questo modo vanno avanti solo le grandi società che hanno la possibilità di anticipare soldi anche perché gli enti come il comune e grosse societa’ pagano anche dopo un anno. Così ci stanno rovinando”.

E proprio qualche settimana fa Giovanni Abbate e la sua ditta sono stati esclusi nell’affidamento della gestione dell’impianto idrico e fognario cittadino affidate ad altre ditte proprio perché la sua società non era in possesso del regolare Durc. “La ritengo una ingiustizia –ha detto Abbate – anche perché per conto della Sai 8 abbiamo eseguito lavori a Pachino. Ritengo che se mi trovo in questa situazione è anche per colpa del comune visto che altri enti non hanno ceduto gli impianti a Sai 8, preciso che nel periodo in cui l’impianto fognario era gestito direttamente dal comune tramite l’ufficio tecnico mai mi sono trovato in una situazione così paradossale come quella di oggi”.

“Da un lato – dice l’imprenditore pachinese –  vantiamo crediti che non sappiamo quando e come ci verranno pagati, dall’altro visto che siamo senza soldi  non possiamo regolarizzare la situazione contributiva ed   ottenere  il Durc  senza il quale non  possiamo riscuotere  i crediti e  prendere lavoro partecipando  a bandi e gare. Insomma si sfiora l’assurdo! E allora io mi dico trovate una soluzione  per far fronte alle esigenze delle piccole e medie imprese che vanno messe in condizioni di poter riscuotere i crediti vantati e  partecipare sia ad affidamenti diretti che a bandi di gara. Così com’è oggi la normativa – conclude Giovanni Abbate – lavorano solo e sempre quelle ditte che hanno grossi capitali e la possibilità di anticipare i soldi”.

“Mi rivolgo alla politica regionale a partire dal Presidente della regione Rosario Crocetta ed al Premier Matteo Renzi – è l’appello che fa  Giovanni Abbate – ma anche ai politici locali del Comune di Pachino che hanno l’obbligo morale di dare sostegno alle  piccole e medie imprese che si trovano in queste condizioni non per colpa loro ma per colpa delle leggi italiane: modificate la normativa sul Durc,  crea solo  situazioni paradossali che  stanno uccidendo le piccole e medie imprese”.

 

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