Non c’è stata storia a Pachino nel turno di ballottaggio, Roberto Bruno, candidato del Pd, “Io cambio Pachino”, Ncd, Mpes e Centro Democratico è il nuovo sindaco della città: su oltre 9800 votanti ha raccolto 7355 suffragi pari ad oltre il 75 per cento delle preferenze espresse.
Roberto Bruno è il nuovo sindaco di Pachino. Trentanove anni laureato in storia contemporanea, dottore di ricerca all’università di Catania Roberto Bruno è stato eletto con il “botto”. I pachinesi, per chi ancora avesse dubbi, domenica e lunedì sono usciti di casa facendo una scelta precisa quella del rinnovamento. Tant’è che Roberto Bruno siederà sullo scranno più alto di palazzo di città forte dell’appoggio al consiglio comunale di un gruppo di giovani, l’aula consiliare infatti sarà composta in massima parte da trentenni, molti di loro alla prima esperienza consiliare. Insomma è passato il messaggio lanciato dal neo sindaco: ripartiamo da gente nuova e giovane per ricostruire la città.
“Siamo riusciti a raggiungere il primo obbiettivo e cioè quello di rinnovare con volti nuovi la politica in città” ha detto il neo sindaco Bruno tra gli abbracci dei presenti e qualche lacrima, di gioia naturalmente. “Ora miriamo – ha aggiunto il primo cittadino – a raggiungere il secondo obbiettivo che è il compito più arduo: quello di cambiare totalmente Pachino“.
Niente da fare per l’avversario del neo sindaco. Andrea Ferrara, candidato del Megafono, Udc e della civica Alleanza per Pachino si è fermato a 2451 preferenze pari a circa il 25 per cento dei voti espressi tra domenica e lunedì dai pachinesi. “Abbiamo perso con dignità – ha detto Ferrara in un messaggio su Facebook – abbiamo gridato al vento le grida di dolore e di disperazione,noi rimarremo vincenti perché il vero vincitore è colui che rimane tale soprattutto quando si perde. Ai miei avversari politici un sincero augurio che possiate davvero cambiare questa città.Grazie di cuore io ci sarò sempre”.
Tuttavia in una analisi politica più ampia in città oltre ad Andrea Ferrara, che ha fatto quanto poteva, c’è un altro sconfitto: il centrodestra. Il candidato di Forza Italia, Nino Iacono, che a quanto pare sta meditando un laconico ricorso per presunte illegittimità nelle operazioni elettorali del primo turno, non è riuscito a raggiungere, sia pur per un centinaio di voti, il turno del ballottaggio. Gli altri candidati riconducibili all’area del centrodestra hanno lasciato a desiderare. L’ex sindaco Paolo Bonaiuto, anch’egli appartenente all’area del centrodestra moderato, non è stato in grado neanche di comporre una lista a suo supporto. E proprio Bonaiuto è additato come uno degli artefici della spaccatura del centrodestra, imporponibile dunque una sua riproposizione con leader dell’area moderata di destra.
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