Nino Iacono e Salvatore Blundo hanno firmato le deleghe agli avvocati Impiduglia e Rubino, via libera alla presentazione del ricorso al Cga di Palermo.
“Penso che già nei prossimi giorni il ricorso verrà depositato al Consiglio di Giustizia Amministrativa”. A parlare è l’ex candidato alla carica di primo cittadino Nino Iacono, già consigliere provinciale che si è recato a Palermo, assieme a l’ex consigliere comunale Salvatore Blundo, per dare mandato agli avvocati Rubino ed Impiduglia di depositare il ricorso con il quale si chiede di verificare la correttezza nell’attribuzione dei voti ai candidati ed alle liste del consiglio comunale. L’elezione sotto ‘esame’ è naturalmente quella che nel giugno scorso ha decretato la vittoria dell’attuale primo cittadino Roberto Bruno.
“Io e Blundo abbiamo firmato la delega agli avvocati – ha detto Nino Iacono di ritorno da Palermo – ora spetta ai legali depositare al Cga il ricorso”. Dunque, nonostante qualcuno dubitava sulla effettiva prosecuzione dell’iter burocratico, Iacono spazza via qualsiasi dubbio: la presentazione del ricorso al Cga palermitano sulle elezioni comunali di Pachino è solo una questione di tempistica burocratica.
Appena qualche giorno fa il Tar di Catania aveva dichiarato inammissibile il ricorso (leggi qui) in questione “per omessa impugnazione della proclamazione del sindaco”. In parole povere il ricorso venne bocciato perché si chiedeva di rivedere le schede del consiglio comunale ma non quelle che hanno portato alla elezione del primo cittadino. Per i legali di Iacono tuttavia ci sarebbero i presupposti per andare avanti. Proprio per questo nei prossimi giorni, dopo la sottoscrizione della delega a procedere, il ricorso verrà depositato al Consiglio di Giustizia Amministrativa.
Nel ricorso Iacono, assieme a Blundo, hanno parlato di voti “fantasma” per i quali sarebbe opportuno fare chiarezza. In una sezione, sulla base dei riconteggi fatti, l’ex candidato a sindaco aveva denunciato come i votanti risultassero circa 500 a fronte di oltre 900 voti assegnati. In tutto le presunte incongruenze riguarderebbero 22 sezioni per un totale di circa 750 voti ‘fantasma’.
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