A seguito di celere attività investigativa svolta, personale delle Volanti, dava esecuzione ad un ordine di consegna documentazioni disposto dall’AG nei riguardi di G. G. pachinese di anni 53, titolare autosalone, indagato per il reato di falsità materiale commessa dal privato in certificazioni amministrative.
La vicenda ha avvio nel mese di gennaio 2014 quando la polizia approfondiva la vicenda inerente la compravendita di un autoveicolo tra un privato ed il titolare di un autosalone. Nonostante le richieste e sollecitazioni dell’acquirente, non veniva formalizzato il passaggio di proprietà. Successivamente, personale dell’autosalone consegnava all’acquirente una dichiarazione di avvenuta trascrizione dell’atto recante l’intestazione di un’agenzia.
Gli accertamenti investigativi appuravano la falsificazione dell’atto, disconosciuto dalla predetta agenzia. Sussistendo gravi indizi della commissione del reato de quo, si provvedeva ad acquisire tutta la documentazione relativa al contratto di compravendita. In particolare, nel corso della perquisizione presso l’autosalone venivano sequestrati numerosi documenti che attestavano operazioni incompatibili tra loro: sintomatici di una condotta finalizzata a garantire ogni libertà d’azione al titolare dell’autosalone.
Sequestrati altresì un timbro di uno studio di consulenza automobilistica del cui possesso il titolare dell’autosalone non riusciva a dare contezza,nonchè tre porta targa relativi ad una targa prova. In quest’ultimo caso, dal documento originale, tramite copia, erano state realizzate due ulteriori targhe, identiche per dimensioni e caratteri .
L’importante attività posta in essere dagli agenti del Commissariato consentiva di scoprire una vera e propria base illegale costituita nell’autosalone ed in atto da diverso tempo, finalizzata ad operazioni contra legem . Gli approfondimenti permetteranno di fare maggiormente luce sulla realtà riscontrata.
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