Noto – Non nasconde i sospetti la lista civica Notolibera sulla gestione del servizio idrico. I timori del partito riguardano ingerenze occulte dei vecchi gestori e si interroga su quanto avvenuto fino ad oggi: <<Gli avvenimenti degli ultimi mesi – ha detto Giorgio Giannone – lasciavano presagire un immediato ritorno alla gestione pubblica del servizio idrico integrato, e per converso un pesante colpo nei confronti di chi sulla gestione dell’acqua ha cercato di creare un affare dai contorni oscuri se non loschi.Non si comprende come mai si è permesso ad una società dichiarata fallita con regolare sentenza,di continuare in qualche modo a mettere mani nella gestione, ed addirittura a curare gli incassi. Non si può comprendere come addirittura un provvedimento prefettizio affidi la gestione dell’acqua all’ATO idrico,con la certa possibilità che sia sempre SAI 8 ad operare in modo più o meno occulto se non addirittura palese. Non si comprende come la curatela fallimentare aveva affidato la gestione ad una società multinazionale con ramificazione in Sicilia tramite Caltacqua ignorando nel modo più completo ed assoluto i principi fondamentali per l’affidamento di un contratto di quella entità, senza una gara pubblica. In sostanza dopo infiniti giri ci troviamo sempre con sai 8 o con gli amici ed i complici di sai 8 ad avere in un modo o nell’altro le mani nella questione, o meglio “nell’affaire acqua” nella provincia di Siracusa, oramai “libero Consorzio”>>.
Giannone ha invitato il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, a costituirsi parte civile nei procedimenti avvia dalla Procura della Repubblica di Siracusa: <<Bene ha fatto il Sindaco Bonfanti a ricordare che le bollette vanno pagate, ma al contempo avrebbe dovuto anche dire che vanno pagate dopo regolare verifica nella emissione dopo che è venuto fuori il modo di emissione del bollettificio Sai 8. Invitiamo Il Sindaco Bonfanti a chiedere conto e ragione della gestione di sai 8: degli investimenti mai fatti; degli interventi nella rete contrattualmente previsti e mai realizzati; del mancato adeguamento del depuratore che anzi con la gestione di sai 8 ha avuto il colpo di grazia procurando danni ambientali e di immagine in una città turistica di cui il mare rappresenta la principale offerta; dei danni provocati alla sua cittadinanza da una società che ha vessato i cittadini senza dar corso agli impegni contrattuali ed alla carta dei servizi; ma sopratutto considerato che la procura Della Repubblica di Siracusa ha aperto una inchiesta contro i responsabili della gestione privata, il Sindaco di Noto ha il dovere istituzionale di costituirsi parte civile nel procedimento penale che ne scaturirà con richiesta di tutti i danni causati alla città ed alla cittadinanza di Noto. I cittadini pagheranno le bollette negli importi legittimi e non secondo le pretese del fantasma sai 8>>.
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