Noto – Nell’avvicinarsi dell’appuntamento del giubileo diocesano dei giovani, che si terrà nella basilica cattedrale di Noto il prossimo 30 Aprile, il vescovo monsignor Antonio Staglianò scrive ai giovani citando Patty Pravo, Alessio Bernabei, Lorenzo Fragola e Annalisa.
<<Carissimi Giovani, tuttavia le affermazioni di ogni canzone possono essere messe insieme in una sorta di frame work, perché entrino come in un ideale dibattito sull’amore. Così, ad esempio, se Patty Pravo sostiene in Cieli immensi che una relazione di amore può finire senza colpa di nessuno (né tua, né mia) per il semplice fatto che gli esseri umani sono precari, caduchi e impermanenti e non sono come i cieli “immensi”, d’altra parte qualcun’altro grida in Noi siamo infinito (Alessio Bernabei ): “non è mica la fine semmai dovessimo fallire”, si può sempre ricominciare, perché “la libertà non è effimera, lei non si misura, devi solo metterla in pratica”. Ancora, se Patty Pravo dice “a noi bastava solo l’amore e il resto ci poteva mancare”, Lorenzo Fragola in Infinite volte sostiene che non è mai stato capace “a far l’amore senza amore”, potendo lasciarci intendere che tra “il resto che poteva mancare” a Patty Pravo, ci fosse proprio l’amore e quell’amore – “a noi bastava solo l’amore”- sia stato un “amore senza amore”. Il discorso diventa intrigante. Sì, perché non basta usare la parola amore perché la verità del suo significato e della sua vera esperienza si comunichi e venga recepita in chi ascolta. L’amore è sempre “drammatico” in una relazione umana che presuppone la maturità personale dei soggetti che si vogliono bene. E questo non sempre capita. Di questo fatto, ne’ Il diluvio universale, Annalisa è ben consapevole: “lo so, l’amore è spudorato, l’amore è egoista, l’amore è un atto di necessità di te”. E di quale amore parliamo: “l’amore quello dei film, l’amore del “che segno sei?”. Meditate gente… meditate. Buona giornata>>
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