Noto – Ha colto un po’ tutti di sorpresa la decisione di Massimo Scatà di accettare la carica di consigliere comunale dopo le dimissioni di Antonino Sammito, nominato assessore dal sindaco Corrado Bonfanti. Massimo Scatà era già stato eletto dal consiglio comunale revisore dei conti dell’ente comunale e dunque lui, primo dei non eletti nella lista del Mpa, sembrava dovesse lasciare il posto a chi lo seguiva in graduatoria, ovvero Paolo Tringali, già assessore di questa giunta e consigliere comunale nella passata amministrazione. Niente di tutto ciò, Scatà assente durante lo scorso consiglio comunale, ha inviato una lettera ai nuovi colleghi in cui dichiarava le sue intenzioni: dimissioni da revisore dei conti e giuramento da consigliere comunale. Una decisione che ha spiazzato molti e su cui si vocifera potrebbero essere stati i dirigenti regionali del vecchio Mpa a spingere affinché Scatà accettasse l’incarico. Che dietro la decisione del nuovo consigliere comunale ci sia stato l’intervento dell’ex presidente della regione, Raffaele Lombardo? O del nuovo deputato regionale Pippo Gennuso? Massimo Scatà andrà a far parte del gruppo dei consigliere eletti nella stessa lista, Paolo Daniele Pagano e Michele Amaddio, formando così una forza in consiglio comunale di ben tre componenti, così come altri gruppi quali quello di Impegno per Noto o del Partito Democratico. Questi ultimi possono contare almeno su un assessore in giunta, se non due. Che anche Mpa rinvigorito da un nuovo consigliere possa avanzare la richiesta di un ingresso in giunta? Il 30 ottobre è stato convocato nuovamente il consiglio comunale e tra i punti all’ordine del giorno c’è anche il giuramento di Massimo Scatà, certamente ulteriori valutazioni verranno fatte in seguito.

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