Noto – «Per la prima volta, grazie al progetto Hilftrad, si sta ponendo l’attenzione sulla certificazione di un prodotto di origine animale». A dichiararlo è Stefania Carpino, dirigente del CoRFiLaC, il Consorzio di ricerca filiera lattiero casearia capofila del progetto di cooperazione transfrontaliera, “Italia-Tunisia” 2007-2013, Hi.L.F.Trad. (Hilâl sicilo – tunisino della Filiera lattiero – casearia tradizionale attraverso le nuove tecnologie). Carpino, assieme a Oreste Gerini, direttore generale della prevenzione e del contrasto alle frodi agroalimentari, del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e Flavio Berilli, responsabile ufficio VICO I del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali in Italia, ha partecipato il 7 e l’8 maggio ad Hammamet, in Tunisia, ad un seminario sulla certificazione del formaggio “Siciliano di Beja”, in cui si è parlato dell’esperienza tunisina ed italiana nel campo della certificazione in ambito lattiero caseario, della qualità dei prodotti, delle Dop, le dominazioni di origine e le indicazioni di provenienza dei prodotti agroalimentari ed anche degli annessi quadri giuridici che ne regolamentano tutti gli aspetti ed è stato anche presentato il progetto Hilftrad. «Si tratta della prima volta che – ha dichiarato Stefania Carpino -, grazie al progetto Hilftrad si sta ponendo l’attenzione sulla certificazione di un prodotto di origine animale. La giornata di formazione ha avuto molteplici risultati: da una lato la formazione specifica sui temi della certificazione Dop per i tecnici tunisini ma anche il rafforzamento del partenariato. Considerato il grande successo dell’evento, l’interesse per l’argomento certificazione si spera di poter ripetere eventi di successo come questi anche dopo la conclusione del progetto. La giornata si è conclusa con un incontro con Amel Nafti, sottosegretario all’Agricoltura e Pesca in Tunisia in cui «è stato evidenziato – ha continuato Carpino – il legame culturale e di collaborazione attiva tra Tunisia ed Italia. Il sottosegretario, Amel Nafti, ha espresso il desiderio di dare seguito alle attività di collaborazione sia con l’Inat, l’università della Tunisia, che con il CoRFiLaC considerato che le competenze dell’ ente siciliano potrebbero “accompagnare” la creazione di laboratori di riferimento in Tunisia nel settore agroalimentare». Il seminario dell’8 maggio ha visto la presenza numerosa degli allevatori della razza di pecore siculo-sarda nonché i produttori del formaggio siciliano di Beja e molti tecnici del settore e studenti dell’Università di Tunisi. «Si è svolto un ampio dibattito – ha aggiunto Stefania Carpino – che ha permesso ai veri protagonisti del progetto, gli allevatori ed i produttori di formaggio, di confrontarsi su argomenti diversi quali il miglioramento della qualità degli alimenti da somministrare alle pecore, la qualità e quantità del latte, la gestione dell’allevamento in genere. Sul valore della certificazione del “Siciliano di Beja” e sul valore aggiunto che così il formaggio acquisterebbe sul mercato. L’entusiasmo manifestato dagli allevatori e dai produttori di formaggio ha ancora di più confermato l’esigenza reale che questo segmento della filiera lattiero casearia ha sofferto di poca attenzione e che il progetto Hilftrad potrebbe essere l’inizio di una collaborazione stretta tra tutti gli attori della filiera lattiero casearia tunisina dall’amministrazione pubblica alla ricerca applicata, passando per un ente specializzato in analisi e servizi per gli allevatori di pecore e produttori di formaggio Siciliano».
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