Noto – Il movimento Passione Civile punta i riflettori sul servizio idrico e l’acqua pubblica. Inaugurato il comitato elettorale, tra pochi giorni avverrà la presentazione della candidata a sindaco Cettina Raudino. Nel frattempo il movimento ha messo sul tavolo un argomento su cui riflettere e che negli anni passati ha tenuto banco nel dibattito politico-sociale della cittadina barocca
<<Il frastuono della campagna elettorale sta facendo passare sotto silenzio il tema della gestione del servizio idrico e dell’acqua pubblica – scrivono gli aderenti al movimento Passione Civile – che, al contrario, proprio in questi giorni è ritornato di stretta attualità e urgenza. Il disegno di legge, fortemente voluto dai movimenti, dalle associazioni e dai singoli cittadini sulla spinta degli esiti referendari del 2011, è stato approvato dall’Ars nel 2015 con notevoli modifiche rispetto all’impianto originale, cambiamenti che rischiano di vanificare la volontà del popolo italiano di considerare l’acqua un bene comune e la sua gestione un servizio pubblico di non rilevanza economica. Sono stati riconfermati i nove Ambiti Territoriali Ambientali, individuati con delimitazione geografica corrispondente alle ex province, e l’istituzione delle Assemblee Territoriali Idriche (che prendono il posto delle ex Autorità d’Ambito Territoriali Ottimali). Insomma sembra proprio che la gestione dell’acqua passerà nuovamente dal controllo comunale al Bacino d’Ambito provinciale di Siracusa. Nuvoloni neri si addensano perché entro il 12 aprile si dovrà insediare, ex lege, l’Assemblea Territoriale Idrica, senza che i singoli comuni possano scegliere le forme associative più idonee e, soprattutto, senza un pronunciamento dei Consigli comunali. Una norma capestro che prevede una composizione statutaria per quote di maggioranza legate alla popolazione dove i comuni maggiori avranno più potere decisionale. Siamo preoccupati perché, al di là delle sincere dichiarazioni di intenti, stiamo ricadendo nel tradizionale pernicioso stereotipo che diede inizio alla penosa vicenda dell’affidamento del servizio idrico nella nostra provincia>>.
Il movimento è intervenuto anche sugli ultimi sviluppi della questione rivolgendo alcuni inviti al sindaco Bonfanti: <<Il sindaco di Noto ha già svolto tre incontri, insieme agli altri sindaci della provincia, ma di questo travaglio non un comunicato è uscito dalla laboriosa penna del primo cittadino per informare l’opinione pubblica sui fatti e sulle reali intenzioni dell’amministrazione comunale che ricordiamo fra due mesi sarà rinnovata. Come Passione Civile ci facciamo carico di vigilare che i principi e valori che cinque anni fa, attraverso un referendum dagli esiti plebiscitari, chiarirono la volontà del popolo italiano riguardo la gestione pubblica dell’acqua, non siano disattesi o elusi. Al sindaco di Noto chiediamo attenzione nel firmare atti e statuti che porterebbe indietro le lancette dell’orologio rispetto agli incresciosi disservizi che negli anni abbiamo visto a causa della gestione centralizzata delle risorse idriche e soprattutto da un pericolo riguardante l’affidamento a privati dell’acqua bene comune. Chiediamo inoltre all’amministrazione comunale di proporre l’istituzione dei sub ambiti provinciali perchè la zona sud della provincia, e in particolare Noto, ha una sua precisa connotazione idrografica basata su sorgenti al contrario la zona Nord della provincia ne ha un’altra basata essenzialmente su pozzi. Invitiamo inoltre il Sindaco a tenere costantemente informata la popolazione sugli accadimenti>>.
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