Noto – Lancia un messaggio etico ai giovani, ma non solo, l’enologo e cultore del vino, Giuseppe Spina. << Chi beve il vino e lo pensa solamente come alcool, non fa parte del nostro mondo>> è quanto dice il professionista netino che da anni è impegnato nei processi di produzione, commercializzazione e nell’educazione di chi vive il mondo del vino. <<Si tratta di una realtà – dice Giuseppe Spina – che è alla continua ricerca della qualità non solo del vino ma di tutto ciò che può essere ricondotto ad esso. Dalla produzione fino all’ abbinamento con il cibo. Il vino è sinonimo di passione e quindi merita di essere valorizzato. Descrivere e raccontare cosa è contenuto in una bottiglia di vino è un esercizio, ma soprattutto un’attitudine che va coltivata perché si possa raggiungere una vera capacità di giudizio, senza condizionamenti e lontana dalle mode del momento. L’apprezzamento del vino sul piano culturale riflette la diversità di esperienze, di savoir-vivre e di abitudini culinarie>>.
Da un uso smodato alle vere e proprie dipendenze, gli effetti comportano conseguenze sociali che secondo Spina non vanno sottovalutate: <<C’è una crescente tendenza all’abuso, soprattutto fra i giovani, con gravi ripercussioni sul piano sanitario, giudiziario, economico e sociale. Un consumo responsabile di vino è compatibile con uno stile di vita moderno e sano, l’ attuale cultura del vino deve includere un impegno comune affinché la moderazione nel bere resti una norma sociale. Chi beve il vino e pensa all’ alcool – conclude Giuseppe Spina – non fa parte del nostro mondo>>.
A tutti coloro che sono appassionati e sono attratti dalla cultura del vino l’enologo netino consiglia di condividere tale passione con chi già ce l’ha col doppio obiettivo di un passaggio di informazioni, conoscenze e pareri ma anche come forma di reciproco controllo per evitare che il vino venga visto solo come alcool.
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