Noto – Giorno 19 agosto nei locali dell’ex Macello sito in via Tommaso Fazzello, è stato scoperto il furto di alcuni pezzi della collezione Cascino che i locali, già sede del Museo Etnografico, ospitavano in attesa di essere trasferita in spazi più adeguati alla fruizione turistica. Il danno è comunque abbastanza contenuto in quanto gran parte della refurtiva, grazie all’intervento immediato dell’amministrazione comunale nelle persone dell’assessore alla Cultura del Comune di Noto, Cettina Raudino e del Dirigente del Settore 8° Salvatore Ricupero che hanno tempestivamente richiesto l’intervento dei Carabinieri, è stata ritrovata proprio dietro l’edificio dove probabilmente i ladri pensavano di poter tornare indisturbati. Gli oggetti derubati, appartenenti alla civiltà contadina e risalenti dalla seconda metà dell’Ottocento ai primi del Novecento, sono per lo più vasellame da cucina e attrezzi da lavoro. L’unico pezzo di vero pregio è il cosiddetto collare di san Corrado, un collare ovino che porta istoriata l’arca di san Corrado ed il volto del santo stesso. “Questo furto, evidentemente su commissione, ma per fortuna in parte sventato, avviene proprio mentre stiamo lavorando alla valorizzazione di questa importante collezione che testimonia uno degli aspetti della nostra civiltà, quello legato alle tradizioni, alla cultura materiale e all’identità rurale del territorio. Collezione di grande fascino che se correttamente gestita e allocata in spazi più centrali e strutturalmente integri, costituirà una nuova offerta museale in grado di attrarre e intrattenere un turismo interessato. Mi auguro che le Forze dell’Ordine e l’intervento del Nucleo Tutela del Patrimonio dei CC. a cui abbiamo inviato segnalazione dei pezzi scomparsi possano concludere fruttuosamente le indagini e ritrovare i pezzi sottratti. “ Così ha dichiarato l’assessore Raudino. “ I locali dell’ex Macello sono agibili solo in parte, in quanto un’ala presenta problemi strutturali al tetto. Attualmente la collezione è oggetto di verifica da parte della Soprintendenza di Siracusa con lo scopo di apporvi il vincolo di tutela. Contiamo di trasferire la collezione Cascino nei locali della ex Cantina sperimentale di Largo Pantheon, più coerenti all’identità degli oggetti della tradizione contadina e più facilmente raggiungibili dai turisti”. La collezione Cascino, caratterizzata dall’unione di reperti provenienti dal sito di Noto antica (pezzi lapidei datati fra il XVI e il XVIII secolo) e da oggetti a carettere etno-antropologico ( vasellame da cucina, fiancotte, aratri, attrezzi da lavoro e collari), venne acquistata dal Comune di Noto alla fine degli anni ’80. In seguito al primo allestimento del Museo etnografico nei locali dell’ex Macello ad opera dell’allora assessore Francesco Balsamo, fu smembrata fra i depositi della Caserma Cassonello ( pezzi architettonici e mobilio) e della Cantina Sperimentale. Durante l’amministrazione Valvo la collezione ebbe un nuovo allestimento che ricreava l’ambiente di una Casa Museo.
Vergogna colpa dell’amministrazione comunale che lascia un locale così ricco di storia e tradizione nel totale abbandono