Noto – Si chiede che fine abbia fatto il fondo di solidarietà della Tares il comitato per i diritti del cittadino. Giri per uffici e interrogati i funzionari ma poche risposte o risposte evasive: <<Il fondo di solidarietà Tares, 317 mila euro, e ad oggi, non sappiamo nulla! – dice Roberto Bellassai, coordinatore del comitato – Gli uffici addetti, dove abbiamo chiesto informazioni non sanno niente! L’ufficio ai servizi sociali, in particolare il Dott. Guido Serravalle, meno di un mese fa ci rispose che aspettavano il nuovo ISEE da parte del governo, perché con quello precedente, quello del 2013, non si possono fare i calcoli, né le graduatorie per stabilire chi è esente e chi no! Ci chiediamo e chiediamo: Ma per tutti gli altri servizi,come mai l’ISEE corrente è valido, mentre solo per la questione Tares, no?>>. Il Comitato per i diritti del cittadino chiede chiarezza sul fondo affinché possa essere utilizzato: <<Tante altre città, sia del nord, che del sud – dice Roberto Bellassai – hanno inserito nel regolamento sia le fasce paganti per l’intero delle somme, quindi quelli a cui vengono fatte le riduzioni, e quelli esenti totali dal pagamento! A Noto, il regolamento è stato rivisto, ma non è stato inserito il capitolo sulle fasce deboli! Più di nove mesi fa in un consiglio comunale, il sindaco Bonfanti, chiarendo e dissertando sulla questione, parlò di Noto come di una singolare città virtuosa, che aveva pensato a chi si trovava in difficoltà economica, istituendo Il Fondo di Solidarietà TARES, per chi non poteva e non può pagare,mettendosi in quella occasione una specie di fiore all’occhiello per l’impegno suo e della sua amministrazione! Ma ad oggi,dopo più di nove mesi, la città non sa che fine a fatto il famoso fondo di solidarietà Tares!>>
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