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Noto. Cambio al vertice nella CGIL, dopo 31 anni lascia Santo Boscarino, al suo posto Salvo Boscarino

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Noto. Cambio al vertice nella CGIL, dopo 31 anni lascia Santo Boscarino, al suo posto Salvo Boscarino
24 dicembre
12:54 2015

Noto – C’è stato un avvicendamento al vertice della CGIL di Noto. Santo Boscarino, dopo 31 anni lascia la guida della Camera del Lavoro ad essere eletto nuovo segretario è stato Salvo Boscarino.

Santo Boscarino lascia il timone ma non il sindacato continuando il suo impegno nello Spi Cgil e nell’Auser. Dopo l’incontro pubblico dal titolo “Zona sud: sviluppo, turismo, welfare” parole di elogio sono state rivolge al segretario uscente dal sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, e dal segretario generale provinciale della Cgil di Siracusa, Paolo Zappulla, che ha voluto sottolineare la stima e l’amicizia che lo legano a Santo Boscarino, definendolo come uno dei migliori segretari di Camera del Lavoro della Cgil siracusana.

I componenti del comitato direttivo della Camera del Lavoro hanno individuato il nominativo del nuovo segretario, nella persona di Salvo Boscarino. Un passaggio indolore, da padre in figlio, che può dare continuità all’opera del sindacato.

Salvo Boscarino ha una esperienza ventennale nella Cgil, in passato ha ricoperto l’incarico di segretario del Pd ma ha rassegnato le dimissioni all’indomani dell’elezione a segretario nazionale di Matteo Renzi.

Molti i punti affrontati nella relazione programmatica dal nuovo segretario della Cgil di Noto, dallo sviluppo sostenibile, al turismo, al welfare, ad un continuo ricorso alla contrattazione sociale, all’allargamento del gruppo dirigente locale ai giovani ed alle donne. “Non mi sfugge e non voglio eludere – ha detto Salvo Boscarino – quella che per certi versi può sembrare una anomalia nel subentrare a mio padre alla guida della Cgil netina. Ciò che mi è stato trasmesso ha un valore inestimabile, valori che con i miei pregi ed i miei difetti mi hanno permesso di impegnarmi nella vita sociale della nostra città. Siamo padre e figlio, ognuno però con la propria personalità; certamente non mi distaccherò da quanto messo in campo da mio padre in decenni di militanza politica e sindacale: lealtà, onestà, impegno, passione ed amore viscerale per la nostra città e per quel quadratino rosso, simbolo della nostra Cgil. Con queste radicate convinzioni – ha concluso Boscarino – continuerò, come ho sempre fatto a camminare con le mie gambe e con le mie idee, per questo, penso mi sia consentito pretendere di essere giudicato per quello che farò, non per il cognome che porto con orgoglio”.

Corrado Parisi

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1 Commento

  1. 174VAM
    174VAM dicembre 24, 13:08

    Ma sono cariche “ereditarie” che si tramandano da padre in figlio?
    Tipo monarchia?
    Veramnente un esempio di “democraticità”
    Complimenti!

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