Gazzetta del Mediterraneo

NOTO, AL TEATRO DI LORENZO, DE ANDRE’ SECONDO MAZZEI

NOTO, AL TEATRO DI LORENZO, DE ANDRE’ SECONDO MAZZEI
30 dicembre
23:48 2014

Straordinario live del cantautore che ha presentato “Ero molto più ubriaco di voi”, viaggio all’interno della musica di Faber.

Tappa di prestigio del tour di Ugo Mazzei. Al teatro “Tina Di Lorenzo” di Noto, davanti ad un pubblico numeroso, che ha gremito la struttura teatrale netina, il cantautore ha presentato “Ero molto più ubriaco di voi”, un viaggio all’interno della musica di Fabrizio De Andrè, accompagnato da una band di fidati musicisti.

Il colpo d’occhio del teatro è mozzafiato. Quando Maria Giovanna Mirano, la scrittrice netina che ha organizzato il concerto di Mazzei a Noto, ha introdotto la serata, evidenziando la finalità benefica dell’evento, a favore di una raccolta fondi per una bambina che dovrà subire un trapianto di cuore, il pubblico aveva già gremito la platea e la gran parte degli spazi laterali del “Di Lorenzo”. Si apre il sipario e le note di “Creuza de ma” salgono prorompenti in un silenzio rispettoso, quello che ci vuole davanti ai capolavori di Faber.

Si continua con un tema sempre presente nella produzione del cantautore e poeta genovese: l’attenzione verso gli ultimi. L’attacco di “Princesa” è da brividi: la batteria di Davide Avola, in versione Ellade Bandini, sorretta dal basso di Antonio Ortisi, si incastra alla perfezione con le ritmiche di chitarra acustica di Mazzei e del suo fedele “guitarist” Saro Guarracino, mentre Salvo Mazzotta alle tastiere non va mai sopra le righe perché davanti alle perle di De Andrè conta solo l’essenziale. Dal viado brasiliano ai rom, a forza di essere vento si passa da Khorakanè, interpretata magnificamente da Mazzei, senza sbavature.

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Il pubblico applaude con convinzione ed alla fine di ogni brano, quasi volendo godere ogni nota ed ogni emozione regalata dalle interpretazioni di Ugo Mazzei. E se l’amore ha l’amore come solo argomento, non poteva esservi migliore prosecuzione che con i brani più significativi de “La buona novella” fino a quel testamento di Tito e all’amore scoperto dal ladrone, crocifisso con Gesù, grazie alla pietà che non cede al rancore. Colpisce l’attenzione di tanti giovani under trenta presenti a teatro.

“La città vecchia” fa da preludio al passaggio di Massimo Schiavon, cantautore ligure semplice, sensibile e allo stesso tempo raffinato che regala al pubblico la sua “Trafficanti di sogni” in memoria di don Gallo che di De Andrè fu grande amico e che come Faber, fino all’ultimo, si occupò dei vinti e degli sconfitti, dei tanti triturati dai “cinghiali laureati in matematica pura”.

Con “Amico fragile”, dove i fraseggi di chitarra elettrica di Guarracino si legano alla voce di Mazzei in maniera perfetta, si raggiunge probabilmente il punto più alto della serata. Poi, una vera e propria apoteosi fino al gran finale, con Geordie, Volta la carta, Il Pescatore, Fiume Sand Creek e l’epilogo affidato alla splendida “Sidun”, lamento di un padre per la morte del figlio nella guerra civile in Libano. Il pubblico applaude a scena aperta, mentre i musicisti ringraziano prima della chiusura del sipario.

Un concerto che ha confermato l’altissimo livello di Mazzei che, senza alcun dubbio, è tra i migliori interpreti di De Andrè a livello nazionale. Faber, magari seduto all’ultima fila, da persona timida e schiva quale era, avrebbe certamente gradito. Adesso, “Ero molto più ubriaco di voi” varcherà lo “Stretto” per alcune tappe lungo lo Stivale, tra cui Roma (Teatro Valle), Asti (al prestigioso “Diavolo Rosso”), Genova e Ferrara. Chapeau !

 

Sergio Taccone

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