PACHINO. Siamo ancora qui a parlare della gelata di Capodanno. Della nevicata storica della notte di San Silvestro che danneggiò gravemente molte serre del comprensorio produttivo tra Pachino e Portopalo. Il tanto atteso ristoro sembra essere ormai cosa certa. Insomma i produttori danneggiati a breve dovrebbero poter accedere ai fondi, ottenere i finanziamenti e ricostruire le serre. La giunta regionale proprio qualche giorno fa ha dato il via libera al fondo per la ricostruzione, stanziati circa 5 milioni di euro. Ma non tutto filerebbe liscio. Temono la beffa i piccoli produttori proprietari di serre in legno. Ecco perché.
“La beffa sarebbe quella di ottenere il ristoro e dunque i soldi calcolati sul valore delle serre in legno distrutte, per poi doverle obbligatoriamente ricostruire in ferro”. A spiegarlo è Aldo Beninato (nella foto), presidente dell’Asser,l’associazione che racchiude i piccoli produttori, quelli per intenderci che possiedono serre in massima parte in legno e che hanno una estensione produttiva inferiore all’ettaro. Insomma tutte le imprese a conduzione familiare che rappresentano una fetta importante dell’economia del territorio. “E’ questo quello che è emerso dalle ultime riunioni – ha aggiunto Beninato – è tutto ancora da definire per questo chiediamo chiarezza. Per mille metri quadri di serre in legno distrutte dalla nevicata – fa l’esempio Aldo Beninato – sulla base di quanto è emerso fino ad oggi, il produttore otterrebbe circa 6 mila euro di ristoro ma ne dovrebbe spendere almeno il doppio per ricostruirle in ferro. I soldi che mancano chi ce li da? E poi la burocrazia – ha concluso il presidente dell’Asser – carte e documenti in numero spropositato. Siamo solo dei piccoli produttori, mica delle multinazionali”.
Insomma Beninato si fa portavoce dei piccoli produttori del comprensorio spiegando che così non va e non può andare. Il costo della realizzazione di mille metri quadri di serre in ferro si aggira attorno ai 12-13 mila euro ma per mille metri di serre in legno distrutte il produttore otterrebbe dal fondo solo 6 mila euro circa. “Non possono obbligarci a ricostruire in ferro” ha detto ancora Beninato “questa è una situazione che va chiarita al più presto”. Ma ci sarebbero anche delle restrizioni evidenti per partecipare al bando ed usufruire dei soldi stanziati per la ricostruzione. Ad oggi al fondo potrebbero accedere solo coloro che hanno avuto un danno di almeno il 30 per cento sulla produzione, gli altri rischiano di rimanere fuori. In molti pare abbiano già desistito dal presentare domanda viste le restrizioni.
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