Pesanti avance sessuali e palpeggiamenti, è quello che ha patito una donna rumena, molestata in un fondo agricolo dal suo datore di lavoro.
MODICA -Palpeggiamenti e richieste esplicite di sesso. E’ la brutta avventura di una donna rumena pesantemente oltraggiata dal suo datore di lavoro. La Polizia di Stato, martedì scorso, in un’area agricola del Comune di Modica l’ha soccorsa, la donna era in evidente stato di shock emotivo. Da qualche tempo senza lavoro, ha raccontato agli agenti la vittima del sopruso, aveva accettato, tramite indicazioni di amici, un temporaneo impiego di raccolta olive presso un fondo di una azienda agricola di pertinenza di un 65 enne di Modica.
La donna ha lavorato lì per giorni subendo nel contempo prima timide avance da parte del datore di lavoro, sempre comunque prontamente e decisamente rifiutate; per poi vedersi interessata in modo discontinuo, ed in varie fasi delle giornate lavorative, a successive più pressanti richieste di rapporti sessuali, concretizzatesi anche in tentativi di contatto ed in palpeggiamenti con relativi dinieghi e conseguenti reazioni di disappunto del datore di lavoro. Per ultimo martedì scorso la donna è stata costretta, a causa di una ulteriore aggressione, ad allontanarsi repentinamente dal lavoro chiedendo prima aiuto ad altri lavoratori e poi a degli amici di nazionalità italiana, e suo malgrado senza aver cura, comunque di riscuotere quanto dovuto e non versato dal datore di lavoro per le giornate lavorative già effettuate.
La lavoratrice in lacrime ed ancora scioccata si allontanava dall’azienda a piedi per le campagne limitrofe, prima veniva raggiunta da alcuni conoscenti e poi soccorsa da una volante della Polizia di Stato. La medesima è stata refertata presso l’ospedale, ove è stata accompagnata. Il datore di lavoro, un 65enne modicano, è stato identificato dagli uomini e donne del Commissariato di Polizia di Modica ed è stato denunciato alla locale Procura della Repubblica per violenza sessuale continuata e per violazione sulle normative del lavoro, le fasi di primo accertamento sono state condivise con i magistrati con cui si sono relazionati gli operatori di Polizia.
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