Clamorosa protesta stamane dei “Forconi” che hanno rovesciato, un carico di pomodorini e peperoni, nel serpentone dell’imbarcadero dei traghetti a Messina e distribuito volantini agli automobilisti che si imbarcano sui traghetti privati.
Hanno fermato i Tir carichi di merce provenienti dall’estero e hanno rovesciato sull’asfalto pomodoro e peperoni. E’ la veemente protesta dei Forconi guidati dal leader Mariano Ferro. “Sui nostri prodotti decine di controlli – hanno detto – su quelli proveniente dal nord Africa invece nulla, la gente non sa neppure quello che mangia”.
“I pomodorini sono provenienti dalla Tunisia”, ha affermato Mariano Ferro, leader dei forconi. “Stiamo distruggendo un’economia la stiamo martoriando se dobbiamo continuare cosi siamo pronti in inverno a fare quello che stiamo facendo stamattina. Il governo deve darsi da fare per attuare al più presto le norme di salvaguardia. E’ la continuazione di una protesta fatta in modo civile, democratico ed autorizzato. Anche il presidente della Regione siciliana ha dichiarato qualche giorno fa a Bruxelles che l’agricoltura è in ginocchio”, ha sottolineato Ferro. Venerdì pomeriggio per lo stesso motivo i trattori veneti erano insieme ai sindaci veneti erano in piazza Bra davanti all’arena di Verona per lo stesso motivo, non è una questione siciliana è una questione italiana”, ha notato il leader dei Forconi.
“Da anni – ha detto Ferro – diciamo che se continua così saremo sommersi dai prodotti che arrivano dall’estero. Si sta distruggendo un settore che non ce la fa più. Solo a Vittoria, per esempio ci sono quasi cinquemila esecuzioni immobiliari. Significa che c’è una città sul lastrico siccome non è solo Vittoria ma gran parte della terra siciliana credo che bisogna prendere provvedimenti al più presto. E’ quasi una diffida al governo o si muove o ci muoviamo noi”, ha concluso Ferro.
Presenti alla protesta alcuni sindaci ed amministratori siciliani nessuna rappresentanza invece da Pachino la cittadina proprio dove nasce il famoso ciliegino.
E in molti lo hanno gridato apertamente: “Ci siamo rotti i … cabbasisi.. qualcuno vuole l’economia siciliana, almeno quella agricola, in ginocchio”. Il pomodoro tunisino viene venduto a circa 25 centesimi di euro al chilogrammo quando invece, hanno spiegato i presenti, per quello siciliano occorre un euro solo per portarlo a produzione.
Non ci sono commenti per adesso, vuoi scrivere un commento?
Scrivi un commento