LA CAPORETTO DEL SINDACO, Di Sergio Taccone. Bocciate le variazioni di bilancio, la coalizione del primo cittadino va sotto in aula per le defezioni di sei consiglieri. Una disfatta per Mirarchi e i suoi “fedelissimi”. Seduta consiliare dirompente venerdì per l’approvazione delle variazioni di bilancio e dello statuto del Cumo, il Consorzio universitario della zona sud. Per il sindaco è stata una vera “Caporetto”, una disfatta su tutta la linea.
Le variazioni di bilancio, infatti, hanno lasciato insoddisfatti i consiglieri di “Progetto Comune” e del Ncd i quali hanno disertato l’aula. Il risultato non ammette repliche: la maggioranza è scesa da dieci a quattro, numeri assolutamente minoritari. Alla prova del voto, la barca “mirarchiana”, rimasto con a bordo soltanto i suoi fedelissimi “senza se e senza ma”, è finita in mezzo agli scogli. I cinque dell’opposizione hanno votato contro, bocciando le modifiche dello statuto del Cumo e le variazioni dello strumento finanziario volute dal sindaco. Per alcuni tratti, l’aula consiliare si è trasformata quasi in uno stadio.
Non sono mancate frecciate da parte del consigliere di “Attiviamo Portopalo”, Edmondo Pisana, nei confronti del primo cittadino e del responsabile dell’Area economico-finanziaria. Utilizzando un paragone calcistico, il 5-4 finale rappresenta “la Corea mirarchiana”, una durissima lezione impartita al sindaco dai sei consiglieri che hanno lasciato la seduta lamentando il mancato rispetto dei patti di coalizione.
C’è stato anche il consueto corredo di lamentele, provenienti dal gruppo d’opposizione, nei confronti di chi ha condotto i lavori (un esponente della coalizione del sindaco) dopo l’uscita dall’aula del presidente Rachele Maucieri che ha fatto parte del gruppo di consiglieri che ha deciso di non partecipare al voto e fin qui impeccabile presidente del consiglio super partes, garanzia di equità per l’intera assemblea civica. Intanto, il gruppo d’opposizione ha confermato l’invio degli atti di bilancio alla Procura della Repubblica ed alla Corte delle Conti. Per il sindaco Mirarchi, una lezione politica da ricordare a lungo.
SERGIO TACCONE
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