Intervista a cura di Giovanni Parentignoti – Internet ha certamente modificato il modo di fare giornalismo. La professione della categoria resta fortunatamente immutata anche se sono cambiate le motodologie di “dare” la notizia. In un incontro a quattr’occhi ci svela cosa ne pensa del giornalismo nazionale e locale Ottavio Gintoli, giornalista netino e corrispondente del quotidiano “La Sicilia”.
In che condizioni versa oggi l’informazione?
“ Ci troviamo in un momento particolare per quanto concerne il giornalismo, vi è un incontro-scontro tra l’informazione cartacea e quella online, che sono alquanto differenti sia per contenuti che per pubblico; i contenuti della carta stampata sono meno diretti e più approfonditi, spesso non corrispondenti a livello temporale con quelli delle testate online che avendo una possibilità di comunicazione quasi alla pari con la notizia, partono con più slancio ma naturalmente con meno approfondimento”
Che tipo di comunicazione “regna” a Noto?
“ La situazione a Noto è piuttosto ambigua in quanto la città è piccola e nei rapporti tra professionisti spesso si inseriscono altri rapporti, tipo di amicizia, che possono deviare i compiti delle diverse parti in causa; il problema di base è che si confonde spesso la figura del giornalista con la persona e ciò scatena un effetto domino e soprattutto si personifica troppo lo scritto editoriale con chi lo fa; problematico anche il fatto che ad esempio nel cartaceo esiste una redazione che decide cosa pubblicare e cosa non pubblicare, mentre troppo spesso nelle testate online non accade e quindi la mancata pubblicazione di una notizia sul cartaceo non è dovuta a negligenza del giornalista ma a scelte editoriali.”
Qual è il compito del giornalista?
“L’attività del giornalista parte dal “raccogliere” notizie interessanti per l’utente, notizia che deve suscitare interesse in chi legge; per fare questo bisogna scrivere sia di attualità che di eventi interessanti e mantenendo una posizione politica neutra per dare la notizia così com’è , ma spesso ciò non accade.”
Ultimamente a Noto si è parlato e a volte criticato il fatto che l’amministrazione ha acquisito due emittenti locali con funzioni di addetti stampa; quale la tua posizione in merito?
“ C’è poca conoscenza di cos’è un addetto stampa; un ente pubblico come il comune di Noto, virtuoso e importante, ha bisogno di una figura simile e per acquisirla bisognerebbe applicare regole precise con bando di concorso e affinare la comunicazione esterna dietro presentazione di progetti ad emittenti diverse; l’intento di queste acquisizioni deve essere quello di dare notizie istituzionali inerenti le attività dell’ente acquirente, per abbattere le mura tra cittadini e stanza dei bottoni!”
Può questa scelta, fatta quasi in prossimità delle prossime elezioni, essere etichettata come scelta politica?
“ Non penso possa essere etichettata come scelta politica, è giusto che comunque i cittadini ricevano informazioni, come è anche avvenuto in passato, tramite riviste comunali, ricordo ad esempio Notoinforma, poi potremmo allungare la discussione eventualmente su conflitti di interesse ai quali la professione di giornalista può portare”
A cosa ti riferisci?
“ La difficoltà che hanno alcuni giornalisti che ricoprono ruoli simili a scindere gli argomenti dalle persone, anche perché i lettori devono essere informati senza alcun pregiudizio e preconcetto; naturalmente è più facile scrivere contro che a favore dell’amministrazione, ma i giudizi sulla stessa dovremmo lasciarli ai politici; io sono stato cattivo quando c’è stato bisogno ed esaltante quando ci sono state notizie importanti da dare e naturalmente accontentare tutti è impossibile!”
Altro argomento molto discusso in questo periodo è quello dell’utilizzo della satira come mezzo di informazione; come ti poni al riguardo?
“ La politica può abbracciare diverse metodologie di comunicazione e sicuramente la satira tramite vignette è un mezzo più diretto delle parole; in città c’è sempre stata la moda dei manifesti, ricordo ad esempio quelli di Pinuccio Genovesi inerenti l’amministrazione Valvo; si usano vignette per lanciare messaggi, sui contenuti e sui mal di pancia relativi ad essi, non sta a noi giudicare; non sono mai stato oggetto di vignette e quindi potrei trovarmi anche un po’ deluso dal ricevere un attacco del genere, però ritengo che se uno non ha nulla da nascondere o temere, penso che la soluzione più adatta sia quella di riderci sopra oppure l’indifferenza!”
Cosa cambieresti e cosa lasceresti dei metodi giornalistici e informativi attuali?
“ Io rivoluzionerei tutto; i giornalisti non vanno intesi come amici o nemici, ma come professionisti da tenere sempre in considerazione, ciò vuol dire avere un confronto, chiarimenti, metterli comunque in posizioni paritarie, perché come dico sempre le critiche possono portare solo benefici personali; in questi ultimi anni più volte ho scritto di argomenti che, a prima vista, potevano apparire ripetitivi, tipo l’illuminazione delle rotatorie, o i buchi di troppo in determinate strade; scrivere vuol anche dire segnalare e questo rappresenta un modo per migliorare le condizioni della città.”
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