Pubblicata da StorieRossonere la monografia su Jordan
Arrivò al Milan nell’estate del 1981, accolto a Linate con grande entusiasmo. Joe Jordan, scozzese della classe 1951, che lo scorso 15 dicembre ha tagliato il traguardo dei suoi 70 anni, è stato il primo straniero a vestire la maglia rossonera dopo la riapertura delle frontiere calcistiche decisa dalla Federcalcio nel 1980. Sergio Taccone e Gianfranco Giordano, due grandissimi esperti in storia del Milan, sono gli autori di “Joe Jordan, lo squalo del Milan”, primo libro in italiano sulla carriera dello scozzese. Giunto in un Piccolo Diavolo appena riemerso dalla serie B, Jordan cominciò la sua avventura milanista con un gol in un derby di Coppa Italia. L’esultanza conseguente, sotto la Curva Sud di San Siro, divenne una delle icone più gettonate del milanismo della prima metà degli anni 80, superata solo dal colpo di Mark Hateley nella stracittadina del 28 ottobre ’84.
Perchè scrivere una monografia su Joe Jordan? In fondo, lo scozzese è stato l’attaccante del Milan più sfigato e derelitto della storia, quello che finì in B dopo essere arrivato terzultimo. La motivazione addotta dagli autori è chiara: perché il milanismo, miscela di amore e passione sconfinati, non si misura solo in trofei vinti. Lo Squalo in campo è stato sempre un combattente senza paura, un po’ come Actarus alla guida di Goldrake o Kyashan in lotta contro Briking e i suoi mostri o come Sandokan che si lancia sguainando la scimitarra contro i soldati di James Brooke per riconquistare Mompracem. L’attaccante scozzese – con un passato a Leeds e Manchester – si buttava in tutti i duelli aerei, sempre pronto a lanciarsi senza paura nei sedici metri avversari. Nelle 250 pagine del libro la carriera di Jordan è trattata da Taccone e Giordano senza omettere alcun particolare. Un libro che è frutto di una meticolosa ricerca nelle fonti dell’epoca (quotidiani e periodici), arricchito da un’intervista rilasciata da Jordan e dalla prefazione di Antonello Cattani, tra i massimi specialisti in Italia di calcio scozzese.
“Joe, novello William Wallace – si legge nella parte finale del libro – non temeva contrasti anche di fronte a due difensori e il portiere in uscita. Quel Milan dei primi anni 80 attraversava un periodo gramo di gioie ma pregno di passione vera, quella che prescinde da nomi e risultati e che non fa provare vergogna per la conquista della Mitropa Cup e per due annate trascorse in cadetteria. Storie di calcio andato dove la dimensione umana era ancora preponderante. Scrive Cattani nella prefazione: “L’essenza sta nelle cose piccole e Joe Jordan, anche se con il Milan ha vinto solo una Mitropa Cup e un campionato di serie B, restando appena un biennio in maglia rossonera, troverà sempre uno spazio nella mia squadra ideale, quella dei sogni, quella senza tempo che nessun dirigente o procuratore potrà mai distruggere”.
Dai primi calci ad un pallone nel borgo natio di Cleland al passaggio al Leeds di Don Revie, dagli anni con i Red Devils al Manchester al Milan, fino agli ultimi anni da calciatore in Inghilterra per poi cominciare la carriera di allenatore. In rossonero Jordan ha lasciato un segno come autore del gol 4500 della storia del Milan, realizzato nel campionato di B 1982/83, la stagione di riscatto dello scozzese e della squadra. Un attaccante capace di segnare in tre edizioni dei Mondiali (’74, ’78 e ’82). Un libro completo, ricco di storie, aneddoti, racconti e passione, ricordando lo storico striscione che i tifosi rossoneri dedicarono a Joe Jordan nell’ottobre 1981: Squalo, segna ancora per noi.
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