Dal sindaco Bruno all’onorevole Gennuso, da Rinascita a Cambiamenti e Uniti per Pachino lo sdegno è unanime. Solidarietà ai fratelli Fortunato ma anche la volontà di una pronta reazione delle istituzioni.
PACHINO. La politica unita nel segno del contrasto a quello che sembra profilarsi come un pesante atto intimidatorio nei confronti della società dei fratelli Fortunato, Jo e Sebastiano, molto noti per essere tra i più influenti produttori ortofrutticoli dell’intera fascia trasformata. Tra l’altro Jo al momento ricopre pure la carica di consigliere comunale mentre Sebastiano ha ricoperto il ruolo di presidente del Consorzio Igp pomodoro di Pachino per oltre un decennio. Il rogo, sviluppatori nella notte, ha distrutto un intero capannone, ricovero di mezzi agricoli, causando danni per diverse centinaia di migliaia di euro. Le indagini sono ancora in corso ma la pista dolosa sembra la più accreditata.
La politica locale e Siracusana non ci sta e alza la voce unanime. “Alla luce dell’attentato di questa notte, invito i cittadini di Pachino, la società civile, i sindacati, le persone perbene a mobilitarsi per organizzare insieme una manifestazione antimafia” a parlare è Giuseppe Gennuso deputato regionale che non ci va per il sottile. “Un altro vile attentato, quella degli attentati e del malaffare a Pachino è diventata una vera e propria piaga sociale – ha detto – La mia più piena solidarietà ai fratelli Sebastiano e Joseph Fortunato, vittime di questo “avvertimento” con il fuoco. Alle istituzioni dico che bisogna mettere a ferro e fuoco il territorio di Pachino contro il rialzare della testa da parte della criminalità organizzata, con azioni delittuose che ricordano i nefasti Anni ’90.
Dal canto suo il primo cittadino Roberto Bruno già in giornata ha fatto sapere il proprio pensiero: “Quanto accaduto va immediatamente condannato invocando una tempestiva risposta da parte delle istituzioni affinché la nostra laboriosa comunità possa tornare nella serenità del lavoro. – ha detto il sindaco – Quanto successo è un atto gravissimo che colpisce non solo l’azienda dei F.lli Fortunato, ma colpisce la categoria degli imprenditori agricoli e, in definitiva, l’intera città. Non consentiremo a nessuno di destabilizzare il quieto vivere civile della nostra città: il mio invito è a rimanere uniti e riporre tutta la nostra fiducia nell’operato delle forze dell’ordine e della magistratura, affinché si faccia celermente luce su questi fatti”.
Se quanto va emergendo in queste ore sarà confermato – scrive invece il Coordinamento della civica Rinascita– ci troveremmo davanti ad uno dei più gravi attentati ad una realtà produttiva Pachinese da lungo tempo. Il che vuol dire che è ritornato in Città -dagli anni ’90- non solo un ‘clima’, ma anche ciò che sta dietro a quel ‘clima’: una mentalità che si alimenta con l’idea di impunità e di strapotere. Una mentalità che le forze sane di questa Città rigettano con forza e con la quale è inaccettabile qualsiasi compromesso. Alle Forze dell’Ordine e dell’Antimafia delle Istituzioni, il compito di smantellare questo malaffare e le sue disastrose ricadute sull’economia e sul territorio. A noi, che vogliamo occuparci della nostra Città, senza distinzioni e steccati, il compito di stare vicini a Sebastiano e Joe Fortunato, ai loro familiari, ed ai loro dipendenti in un momento di comprensibilissimo smarrimento e sgomento. Siamo pronti a fare, da cittadini e da amici, la nostra parte.
Accanto alla solidarietà, vogliamo esprimere anche la nostra rabbia di cittadini di Pachino per l’escalation criminale che, da mesi ormai, attanaglia la nostra comunità – scrivono invece dal direttivo di CambiaMenti, gruppo politico al quale tra l’altro Jo Fortunato risulta iscritto in aula consiliare in qualità di consigliere comunale. “Riteniamo di dover reiterare la richiesta alle autorità competenti, a sua Ecc. il Prefetto di Siracusa e al sig. Questore di Siracusa, di una maggiore presenza dello Stato, che deve garantire un presidio maggiore del territorio ed impedire il ripetersi di questi gravi fatti criminali che minano il senso di sicurezza dei cittadini e degli imprenditori. Invitiamo la società civile di Pachino, a partire dalle forze politiche tutte, a reagire con forza, mettendo insieme le energie sane per dare forza alle azioni delle forze dell’ordine e della Magistratura”. CambiaMenti chiederà la convocazione del Consiglio Comunale aperto sull’argomento per deliberare iniziative comuni di contrasto a questo stato di cose. “Allo stesso tempo ribadiamo che è necessaria ed urgente la convocazione del Comitato Provinciale per l’Ordine Pubblico affinché vengano accesi i riflettori sulla situazione che vive la città e affinchè lo Stato riaffermi la Supremazia della legge sul malaffare”.
“In attesa che la magistratura e le forze dell’ordine facciano piena luce sull’accaduto, non possiamo non esprimere solidarietà a Sebastiano e a Joe Fortunato, e a tutti i lavoratori dell’Azienda: si rimane rattristiti e preoccupati di fronte a simili episodi”, fanno sapere dal direttivo della civica Uniti per Pachino . “Già la nostra economia, dall’agricoltura, all’artigianato, al commercio e alle professioni, è in sofferenza, tantissime famiglie sono in difficoltà quotidiane, e pertanto un disagio sociale in continua crescita. Un Comune poi, che in questo momento, ha enormi difficoltà finanziarie. Un contesto del genere, può diventare terreno fertile per accelerare un percorso già in atto di disgregazione sociale e crescita di episodi criminosi. Pertanto, è necessario, che in questo momento, la nostra Comunità faccia fronte comune, in tutte le sue componenti, politiche, sociali ed economiche, ed individui un percorso comune di legalità che garantisca le libertà fondamentali per ciascun individuo, ovvero quella alla sicurezza, quella alla sopravvivenza dignitosa, e quella alla libertà di impresa”.
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