L’esponente politico locale analizza alcune questioni amministrative presenti e passate.

A Portopalo occuparsi di Scalo Mandrie è come per i siracusani trattare di Ortigia o per i pachinesi di Marzamemi. Emilio Gregori (primo a sinistra nella foto con il sindaco Montoneri e l’ex assessore Nieli) di Scalo Mandrie, l’area che raggruppa gran parte delle bellezze naturali del territorio, conosce ogni anfratto. “Potrei descriverla centimetro per centimetro, – esordisce Gregori – qui c’è la mia vita e i miei ricordi”. Definita la questione inerente i lavori contro il dissesto, finanziati nel 2011, in attesa della variante che dovrà essere approvata come annunciato ieri, oggi Gregori interviene su un’altra zona a rischio erosione: il Canalazzo.

“Ad alcuni smemorati di rosso vestiti e che dissertano nei social ricordo che gli interventi al Canalazzo sono bloccati per  responsabilità di chi ha amministrato il Comune tra il 2015 e l’inizio del 2018. E’ noto a tutti,- dichiara Gregori – che a causa dell’inerzia dell’allora sindaco Mirarchi l’iter del Canalazzo s’impantanò. Non lo dico io ma precisi atti pubblici. L’allora sindaco Mirarchi non si recò nemmeno a Palermo nei tempi indicati e tutto si bloccò”. La vicenda è stata delineata in tutti i suoi passaggi nel corso di una seduta del Consiglio comunale oggi in carica.

“Il sindaco Montoneri e la giunta – ha affermato Emilio Gregori – stanno cercando di sbloccare l’iter del Canalazzo ma faremmo un torto alla verità se ignorassimo certi passaggi come fanno alcuni, obnubilati dalla faziosità. E quella del Canalazzo è una delle tante cose capaci di caratterizzare molto negativamente la gestione del Comune ai tempi di Mirarchi. Tacere queste cose sarebbe un torto alla verità dei fatti, con tanto di atti ufficiali a conferma”.

Redazione GdM

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