Si aggrava la situazione sanitaria per i cittadini di Pachino e Portopalo: 20 minuti in più per arrivare a Noto.
Come un fulmine a ciel sereno, la chiusura della strada provinciale 19 Noto-Pachino, per i lavori di completamento della bretella autostradale, ha innescato tante reazioni a Pachino e Portopalo, territorio fortemente penalizzato dalla decisione dell’ex Provincia di Siracusa. Il problema è di duplice natura: con la chiusura della strada si allungheranno i tempi di percorrenza da Portopalo e Pachino verso il più vicino ospedale (Noto) di almeno 20 minuti.
Le ambulanze dovranno adesso transitare dalla strada per Rosolini. Il problema legato alle esigenze della stagione turistica, con le ovvie preoccupazioni delle realtà commerciali del comprensorio, è stato ridimensionato dalle “rassicurazioni ufficiali” che restringono ai primi di maggio la riapertura del tratto stradale. Già, qui ci siamo. Ma nei prossimi due mesi e mezzo, in caso di emergenze sanitarie a Pachino o Portopalo (comprensorio con 25 mila persone), pensiamo a persone con infarti o ictus in corso, cosa si dovrà fare? Pregare!
Il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, nella sua nota ufficiale non fa alcun riferimento a questo problema fondamentale, preferendo parlare di “chiusura necessaria” della strada che “porterà benefici a tutta la zona sud della provincia” e di riapertura entro il 4 maggio “così da non penalizzare la stagione turistica”. Aggiunge Bonfanti: “Dobbiamo mettere in conto qualche sacrificio. La conclusione dei lavori vedrà benefici per tutta la zona sud della provincia”.
Nel frattempo, con la strada Noto-Pachino chiusa per lavori, per eventuali soccorsi sanitari, fino ad inizio maggio, pachinesi e portopalesi potranno sempre confidare nella Vergine Maria mentre si avvieranno a percorrere la strada per Rosolini in attesa di arrivare, si spera ancora vivi, all’ospedale di Noto.
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