Il presidente della Regione in visita lo scorso 24 gennaio a Modica e Scicli dopo il nubifragio che ha messo in ginocchio mezza Sicilia. Ha detto che ci sono i fondi per la ricostruzione così come il governo aveva fatto per Pachino in occasione della nevicata del Capodanno 2015.
DI TURI MONCADA. Che tu da governatore della Sicilia , caro Saro Crocetta, vada a visitare, per renderti conto di persona, le zone colpite da una sciagura, è cosa buona e giusta. Che poi dopo aver visto con i tuoi occhi la devastazione della calamità, decidi di stanziare fondi per la ricostruzione o per aiutare le imprese duramente colpite è cosa ancora più giusta. La cosa invece abominevole è dimenticare le promesse fatte. E si perchè così sembra stia accadendo con gli agricoltori pachinesi che attendono ancora il ‘ristoro immediato’ promesso dal tuo governo regionale dopo gli ingenti danni provocati dalla nevicata della notte di Capodanno 2015. Serre distrutte, devastazione e prodotti andati perduti. Un comparto in ginocchio come del resto una citta, Pachino, che ancora oggi stenta a recuperare vista la sua economia, che gira in massima parte attorno alle piccole e medie aziende agricole a conduzione familiare.
‘Ristoro immediato’ si diceva. Parole pronunciate non dal primo che capita ma da un tuo ex assessore all’agricoltura, dette dinanzi ad una affranta platea di piccoli produttori nella sala rossa del Palemento Di Rudinì. Gente che ha accolto con un applauso quelle parole prese come un incoraggiamento a non mollare. Ma caro Saro Crocetta ancora una volta vi siete fatti beffe dei pachinesi. Parole pronunciate la bellezza di due anni fa proprio di questi tempi. Era il gennaio del 2015 quando l’ex assessore regionale all’agricoltura Nino Caleca disse agli agricotori pachinesi che i soldi c’erano. C’erano per ricostruire e per aiutare le picole e medie imprese a risollevarsi da quella brutta batosta. E disse pure che era questione di settimane. Noi siamo provinciali, Pachino di certo non è Palermo. Ma permettimi una domanda: a Palermo l’aggettivo ‘immediato’ a quanto tempo corrisponde per l’esatezza? No perché noi pachinesi, gente di campagna, pensavamo che ‘immediato’ corrispondesse ad un lasso di tempo congruo a far si, nel caso specifico, che quei fondi fossero erogati in tempo utile da aiutare i produttori . Da allora ad oggi, oltre al tempo, sono passate ben 4 se non 5 campagne agrarie. Ed i pachinesi, come al solito, sono stati lasciati soli ad affrontare l’ennesima crisi. C’è chi è riuscito a risollevarsi, altri purtroppo non ce l’hanno fatta.
Ti dirò di più caro Saro da quel giorno l’emigrazione da Pachino è aumentata considerevolmente. Non sono pochi gli amici, trentenni ma anche quarantenni con tanto di mogli e figli al seguito, che hanno deciso di lasciare questa martoriata terra per trovare fortuna altrove. Roba che non accadeva dagli anni 70. Un obbiettivo tuttavia l’avete raggiunto, un risultato degno dell’Accademia della Crusca. La formula ‘ristoro immediato’ a Pachino è entrata nel lessico comune come sinonimo di una beffarda bugia: “Non preoccuparti ti darò indietro i soldi che mi hai prestato! – Si va beh come il ristoro imediato!” Che ora tu vada a Modica e Scicli a visitare le aree colpite dal violento nubifragio promettendo soldi e fondi imemdiati ci sembra l’ovvietà. Così dovrebbe fare ogni presidente di Regione. Bisognerebbe poi mantenere le promesse. E speriamo vivamente che quelle promesse verranno manetenute anche se per noi non è stato così. Perchè non sei venuto in visita anche a Pachino in quello sciagurato gennaio 2015? Forse perchè due anni fa non eravamo sotto campagna elettorale come oggi? Saremo pure rozzi e camapagnoli, caro amico Saro, ma sai cosa ti dico? Contandino, scarpe grosse e cervello fino: ni viriemu a ura re voti!
Nella foto in alto il governatore della Sicilia Saro Crocetta
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